Definita dalla critica la regina del balletto classico, si esibirà con Laurent Hilaire, altro astro francese della danza. Adorata da Rudolf Nureyev, da Mikhail Baryshnikov, dallo stesso Maurice Béjart, da Mats Ek e William Forsythe, a 35 anni, Sylvie Guillem rappresenta oggi un vero e proprio mito.
In lei “l’artificiosità della tecnica accademica scompare per lasciare posto a una splendida e rarissima naturalezza di stile che la distanzia sideralmente dalle altre danzatrici”, (Francesca Pedroni, Danza & Danza).
Sylvie Guillem inizia a studiare nel 1976 alla Scuola dell’Opéra di Parigi dove, sedicenne, entra nel corpo di ballo dello stesso Teatro. Dai ranghi di fila (1982) passa solista l’anno successivo e prima ballerina già nel 1984. Ma poco dopo questa nomina, al termine del suo primo Lago dei cigni, viene promossa étoile da Rudolf Nureyev all’età di 19 anni. Dal 1985 al 1988 interpreta i ruoli principali in Romeo e Giulietta, Raymonda, Sinfonia in do, Agon, Apollon Musagète, Don Chisciotte e nella Cenerentola di Rudolf Nureyev. Con il Balletto dell’Opéra di Parigi compie tournée in Giappone, Stati Uniti, Messico, Danimarca, Austria e Italia. Dal 1988 si stacca dall’Opéra di Parigi per trasferirsi a Londra dove firma un contratto di principal guest artist con il Royal Ballet, tuttora in vigore.
Profonda estimatrice della migliore tradizione non accademica del Novecento, ricrea e adatta a sé due testimonianze storiche della coreografa espressionista Mary Wigman, Danse d’été e Danse de la Sorciére. Il repertorio dei classici è arricchito da La sagra della primavera di Béjart: danze e balletti che approdano nei maggiori teatri internazionali, parallelamente alla sua carriera in seno al Royal Ballet. Dal 1984 ad oggi Sylvie Guillem ha ricevuto moltissimi premi, culmimati nel 1994 dalla nomina a Cavaliere della Legione d’Onore conferitale dal presidente Mitterand.
SARDINIA POINT C’ERA
In uno spettacolo di così grande classe si deve onestamente limitare il commento. Aggiungiamo, unicamente, uno dei brani di Pasolini letti da Laura Betti, sua amica, ieri durante lo spettacolo:
Nel film Medea il Centauro dice a Giasone: Tu sei santo, santo, santo. Non c’è niente di naturale, figlio mio, nella natura tienilo bene a mente. Quando la natura ti sembrerà naturale, tutto sarà finito è qualcosa di diverso comincerà. Addio cielo, addio mare!