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AFRICA UNITE
Cagliari, Molo Ichnusa 31 luglio

Gli AFRICA UNITE nascono a Pinerolo, a pochi chilometri da Torino, nei primi anni 80. La morte di Bob Marley è un evento indelebile nelle menti di Bunna (Vitale Bonino), Madaski (Franco Caudullo) e Ras Cal (Marcello Tamietti), decidono così di battezzare la band come una canzone del re del reaggae, loro mito e fonte di ispirazione: Africa United con la d finale.

Il debutto discografico arriva nel 1987 con l’album MJEKRARI che porta gli Africa Unite fuori dai confini della provincia piemontese. Approdano a Roma come apripista al concerto di un’altra leggenda del reaggae U Roy.

Un altro album formato “mini” nel 1988, LLAKA, e un altro appuntamento prestigioso, prima di Linton Kwesi Johnson al Motion di Madone, Bergamo.
Il 1998 è un susseguirsi di concerti: al Palatrussardi di Milano con il principe del ju ju nigeriano King Sunny Adé e a Padova per Amnesty International accanto a Steel Pulse e Revelation Time, quelli di Ruud Gullitt. Nel frattempo la band è cresciuta con l’ingresso di Papa Nico, Nicola Paparella, come percussionista aggiunto.

Il boom arriva nel 1991: esce il terzo disco PEOPLE PIE, partecipano all’Arezzo wave e approdano a Negril, in Giamaica, salendo sul palco dopo Gregory Isaacs. La banda si consolida con l’arrivo di altri elementi: Parpaglione alleance, Drummy sir jo (alias Sergio Pollone) nuovo batterista, Max Casacci, giovane veterano della new wave torinese, alla chitarra e Mauro Tavella dietro la consolle.

Una svolta nel 1993 con i testi madrelingua di BABILONIA E POESIA. Nuovi ingressi, nuovi album. Arriva Cato, (Gianluca Senatore), nascono UN SOLE CHE BRUCIA e IN DIRETTA DAL SOLE. Con l’arrivo di Ru (Ruggero) Catania, esce IL GIOCO.

Da allora in poi band si dedica al suo sport preferito: suonare dal vivo con apparizioni in festival quali “Metarock” a Pisa e “Reggae SUNSPLASH” a Pordenone. Negli ultimi della serie, ecco comparire anche un trombonista: GIGI DE GASPARI. Da tre che erano, sono cresciuti fino a otto.

Nel 2000 esce “VIBRA” che onora i precetti fondanti del reggae.
L’album apre con “Sotto Pressione” canzone-denuncia contro la pena di morte, di cui viene realizzato con immagini di repertorio, un videoclip dalle immagini crude e strazianti.

Al fianco di Amnesty International, Comunità di Sant’Egidio e Nessuno Tocchi Caino, gli Africa Unite sostengono la campagna di moratoria contro la pena di morte, ospitando un banchetto per la raccolta di firme ai loro concerti.

L’atmosfera generale si richiama alla sensualità languida del “lovers’ style”, anzitutto: battuta morbida, melodie romantiche ed emozioni in primo piano. Segue una infinita serie di concerti..

11 maggio 2001: ventennale della morte di Bob Marley: se fosse vivo avrebbe 56 anni. Esce “20”.

A dicembre, nello stesso anno, vengono ristampati su licenza V2 Music i primi “LLAKA/MJEKRARI”, ” PEOPLE PIE”, “BABILONIA E POESIA” e “UN SOLE CHE BRUCIA”, assenti dal mercato da molti anni, raggiungono un significativo risultato di vendita, raggiungendo in meno di un anno le diecimila copie.

Da marzo 2000 a dicembre 2001, in circa due anni di tournèe, gli Africa si confermano come una delle band di maggiore successo live,verranno visti e applauditi da oltre 350.000 persone.

E’ nel corso del 2002 che cellule di Africa Unite si riproducono, generando altri interessanti progetti musicali.

Ru Catania autoproduce con la sua Wah Companion “Anomalie Domestiche” e il suo punk’n’roll suona live per tutto l’anno intervallato dai concerti con Madaski.

Cato e “de Angelo” Parpaglione movimentano le danze nei club italiani sotto il nome di Motor City, raffinata formazione dance.

Gigi “Mr T-Bone” De Gaspari realizza “That’s It!” e lo presenta in una numerosa serie di concerti, inframmezzati da ll’esperienza di tour europeo con gli americani New York Ska Jazz Ensemble.

Ritornano, ma solo per una decina di appuntamenti durante l’estate, anche i Blue Beaters, con Bunna sempre impegnato al basso, presenti anche Cato e Parpaglione e ovviamente gli altri compagni di questo super gruppo, nato dalla fusione tra elementi di altre band.

Nel frattempo Madaski pubblica il quarto Album: “Dance or Die”, una feroce divagazione di dark -dance-metal che realizza dal vivo con Dade Graziano alla batteria, impegnato anche nel tour di Vinicio Capossela, e Ru Catania in pausa con la Wah Companion.

A settembre 2002, Bunna e Mada interrompono ufficialmente la pausa nella loro attività e si ritrovano in studio per dare il via alla composizione dei brani che faranno parte del nuovo album.

Presto le canzoni prendono forma, l’ispirazione è più fervida che mai, i pensieri scorrono sul difficile momento storico e si arroventano, sfociando in testi accorati e a tratti lividi, a dipingere una realtà contusa dall’ipocrisia di mezzo mondo. Marzo 2003 esce %u2018Mentre fuori piove’. Il suono è inconfondibile, inna Africa Unite stylee.