Home E Architettura Prenuragica 

La Cultura di Ozieri
L’architettura in Sardegna nacque intorno al 3000 a.C.: allora gli uomini sentirono, per la prima volta, la necessità di costruire, di modificare lo spazio naturale nel quale vivevano, per soddisfare i loro bisogni, ma anche per dare forma a una tensione spirituale che aveva ormai la forza per imporsi alla materia.

Le domus de janas
I primi architetti, uomini della Cultura di Ozieri, costruirono tombe: dal 3000 a.C. oltre un migliaio di grotticelle artificiali furono scavate nella roccia in quasi tutta l’isola. Sono chiamate in sardo domus de janas (it. case delle fate) o forrus (it. forni) e si trovano sia isolate sia in complessi di 40 e più tombe.
Le forme e gli elementi architettonico-decorativi sono di vario tipo e spesso nelle tombe più elaborate si osserva l’intenzione di riprodurre nella sepoltura l’abitazione nelle sue diverse tipologie: ci sono così le grotticelle a capanna rotonda con tetto conico; quelle con ambienti rettangolari dalla copertura a doppio spiovente, con porte e finestre.
La casa del vivo veniva trasportata nella casa del morto secondo il principio ideale della continuità eterna dell’essere umano.
Tra i più importanti complessi citiamo quello di Anghelu Ruju presso Alghero (SS), di Pani Loriga presso Santadi (CA) e Sant’Andrea Priu nei dintorni di Bonorva (SS).

Le allèes couvertes
Gli architetti della Cultura di Ozieri costruirono anche un altro tipo di tombe chiamate in francese allèes couvertes (it. viali coperti): si tratta di lunghi vani rettangolari per lo più interrati, limitati e coperti da rozzi lastroni e provvisti di una facciata rettilinea.
Al loro interno i morti erano deposti collettivamente e tutta la struttura veniva nascosta da un tumulo di terra e pietre.
Tra le allèes più belle ricordiamo quella di Sa Corte Noa a Laconi.

I circoli megalitici
La cultura di Ozieri assume un aspetto particolare in Gallura, dove è presente ancora un altro tipo di monumento funerario ma anche cultuale: il circolo megalitico.
I circoli sono costituiti da pietre fitte verticalmente nel terreno con al centro (ma non sempre) una cassetta (o cista) quadrangolare di pietra. I circoli sono raggruppati nella campagna di Arzachena: a Li Muri c’è il complesso più significativo.

I dolmen
Il trilite (lett. struttura costituita da tre pietre) è forse la struttura architettonica più arcaica però questa antica semplicità emoziona e colpisce: è il primo tentativo dell’uomo di opporsi alla forza di gravità elevando le sue costruzioni verso l’alto.
I dolmen della Cultura di Ozieri sono costruzioni megalitiche basate sul trilite: sono monumenti funerari costituiti da grosse pietre piantate verticalmente nel terreno e sormontate da una pietra orizzontale. Questi monumenti si dividono tra le campagne di Arzachena, Olbia e Luras. Ci sono dolmen anche in altre zone dell’isola, sopratutto nella parte centro-settentrionale: notevoli sono i dolmen di Sa Coveccada, a Mores (SS) e quello di Motorra (dalla pianta più allungata) a Dorgali.

Il tempio di Monte d’Accoddi
Un caso architettonico unico è il monumento di Monte d’Accoddi presso Sassari. La forma di questo edificio è vicina a quella delle ziqqurath mesopotamiche: è un episodio di straordinaria importanza, perché sinora rappresenta un esempio eccezionale nel mondo occidentale.
Il tempio è un ampio terrazzo di forma quadrangolare: l’accesso alla spianata sommitale è reso possibile da una lunga rampa; su un lato, rispetto alla rampa, è collocato un grande altare sacrificale.
Era probabilmente un tempio dedicato al dio sole, come conferma una sfera di pietra che simbolizza proprio il globo solare.