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Associazione Punta Giara
XVII Edizione i Confini tra Sardegna e Jazz
IL VOLO DELLA SOLIDARIETA’
Seminari e Concerti
Sant’Anna Arresi – Piazza del Nuraghe 22-25 agosto 2002

presentazione | calendario 

IL VOLO DELLA SOLIDARIETA’
L’arte musicale al servizio del Progetto Umanitario “Per un’infanzia tradita”

Collaborare, con almeno 8 mila euro, alla costruzione della Scuola Materna di Chechelezi, villaggio alla periferia di Isolo, nel Kenia, situata alle porte del deserto del Marsabit. Inviare una squadra di volontari – almeno due muratori e due manovali – per la ricostruzione di una Scuola Materna a Betlehem, Jenin o Ramallah, nel territorio dell’Autorità Nazionale Palestinese.

Due impegni di grande importanza, concreta e simbolica, sono gli obiettivi della II Edizione del “Volo della Solidarietà”, il Progetto Umanitario che nasce dalla collaborazione fra le Associazioni Culturali Punta Giara e Le Lunghe Canne e il Centro per le Missioni della Diocesi di Iglesias.

Un’iniziativa che, l’anno passato, all’esordio di questa significativa esperienza, attraverso un cartellone di spettacoli musicali di altissimo livello (con Noa, Kid Creole, Don Moye, Carlo Mariani), ha consentito di realizzare i due obiettivi che gli organizzatori si erano posti: l’invio, attraverso la Caritas Internazionale, di circa 16 milioni di lire, utilizzati per l’acquisto di medicinali per i bambini dell’Iraq, paese fiaccato da un decennio di embargo commerciale che, senza ottenere un indebolimento del regime dispotico di Baghdad, si rivelato letale per l’infanzia e la popolazione anziana; l’acquisto e la ristrutturazione, per la somma di 23 milioni di lire circa, di un edificio, adibito a Casa di Accoglienza per i meninhos da rua, i bambini di strada curati da padre Louis Sousa, nella periferia di Anapolis, in Brasile.
Una cifra raccolta grazie alle donazioni e all’acquisto dei biglietti per i concerti, che ha consentito di centrare immediatamente il “bersaglio” della solidarietà.

“Il Volo della Solidarietà” – questa la definizione data da don Pietro Piras, direttore del Centro per le Missioni della diocesi iglesiente – è come la partita del cuore, giocata da credenti e non credenti, donne e uomini di ogni fede e cultura politica, che sentono un amore sconfinato per chi, nel mondo, soffre, vittima innocente dell’odio e degli interessi egoistici degli adulti”.

Per quanto riguarda la parte culturale del Progetto Umanitario, l’Edizione 2002 avrà come scenario, come l’anno passato, la Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi e la spiaggia di Porto Pino. Sull’arenile, nel luglio del 2001, il percussionista Famoudou Don Moye e lo specialista delle launeddas Carlo Mariani tennero un seminario musicale che coinvolse i bambini giunti nel Sulcis dall’Africa e dall’America latina, ospitati da alcune famiglie arresine, e i piccoli frequentatori della spiaggia che, quotidianamente, venivano accompagnati sulla spiaggia sui mezzi messi a disposizione dal Servizi Sociali dei Comuni del territorio.

Un’esperienza che sarà ripetuta anche quest’anno, grazie alla disponibilità manifestata ancora una volta dal percussionista afroamericano, da anni legato al centro sulcitano, in virtù di appassionate partecipazioni al Festival “Ai confini tra Sardegna e jazz”.
Dal 22 al 27 luglio, dunque, Moye e Stefano Pinna, componente dell’orchestra “Le Lunghe Canne”, terranno un nuovo seminario di avvicinamento all’arte dei suoni, attraverso l’insegnamento all’uso delle percussioni e delle launeddas: l’appuntamento quotidiano con i bambini è fissato dalle ore 9 alle 12, sempre a Porto Pino.

Ancora Moye sarà alla testa, nella località costiera, del Sun Percussion Summit, per la prima di due esibizioni, il 24 luglio alla ore 23. Assieme al percussionista Enoch Williamson, ha lavorato per anni alla costruzione del gruppo, con l’intento di promuovere il meglio della percussione afro-americana che parte dal cuore dei villaggi africani, e arriva alla comunità nera di Chicago passando per le isole caraibiche.

Un progetto musicale nel quale confluiscono innumerevoli ed eterogenee esperienze e peculiarità culturali: l’intento è quello di il ricostruire e riconsiderare il significato della esperienza dei Neri in America, una rilettura della storia in cerca della “Great Black Music”.

Un viaggio con una guida sapiente come Famoudou Don Moye, batterista e percussionista eccezionale, un ambasciatore della “grande musica nera” con la partecipazione straordinaria di Baba Sissoko, un importante esponente della tradizione africana. Il Percussion Summit replica due giorni dopo, 26 luglio, alle ore 21, in Piazza del Nuraghe.

Il 29 luglio sarà la volta di una delle migliori espressioni della nuova musica isolana. Cordas Et Cannas, entrati da tempo nel mirino di importanti produzioni, quale il Womad di Peter Gabriel, esprimono un forte interesse per le tematiche culturali e sociali – dalla difesa della lingua alla rivendicazione dell’identità, dalla difesa dell’ambiente alla diffusione per la miglior poesia sarda – al quale uniscono il tentativo, vieppiù riuscito, di arricchire l’universo sonoro isolano attraverso l’incontro con il jazz, il rock, il pop.

Un successo, quello del gruppo nato nel 1979 a Olbia, che ha fruttato partecipazioni in innumerevoli manifestazioni all’estero, anche in paesi extra-europei.

Quella del 2 agosto è la serata dell’Ambasciatrice dell’UNICEF, Madrina della manifestazione, così come Noa, nel 2001. Per il concerto di Dee Dee Bridgewater l’attesa è già fortissima: baciata da una popolarità che valica di gran lunga l’ambito dei jazz fan, l’esibizione della cantante è senz’altro uno dei clou dell’estate musicale isolana.

A Sant’Anna Arresi per la terza volta, dopo le fortunate session del 1993 e del 1995, Dee Dee metterà in scena il suo nuovo progetto, dedicato alle musica del sommo Kurt Weill, accompagnata da nove musicisti estremamente qualificati.

Un’altra voce femminile, per il 3 agosto: quella di Sarah-Jane Morris che, forte dell’interessante uscita discografica, August, registrata nel 2001 e pubblicata nello scorso novembre, si presenta con una veste rinnovata ad un pubblico che l’aveva apprezzata non poco nel 1997 – nell’anno del primo “esilio” della Rassegna “Ai confini tra Sardegna e jazz”, a Teulada.

La partnership con il chitarrista Marc Ribot, visto a Sant’Anna Arresi nella “terribile” performance con John Zorn, nel ’99, ha portato nuova linfa all’arte della vocalist irlandese: scarna, acustica e placida per certi versi, per altri solo leggermente più elaborata ed elettrificata, dalle atmosfere più suadenti e jazzy. I due affrontano un repertorio a trecentosessanta gradi, scomodando parecchi numi tutelari i cui brani vengono completamente stravolti, da Lennon a Nick Cave, dai Communards (ripescati dal passato di Sarah) al jazz di Billie Holiday, da Leonard Cohen al punk di Johnny Thunders.

Una collaborazione che trasuda eclettismo britannico, sentimento ed ironia: ma dall’insieme emerge anche un disegno complessivo che sa di contaminazione, volontà di rompere le regole e di cambiare punto di vista, con libertà e gusto, per arrivare a toccare il cuore profondo della musica.

Il finale del “Volo della Solidarietà”, il 4 agosto è affidato alla voce e alla chitarra di Josè Feliciano: artista ricordato in Italia per una lontana partecipazione al Festival di Sanremo (Che sarà, di Jimmy Fontana), dunque decisamente “misconosciuto”, se non dagli addetti ai lavori. In realtà il musicista portoricano – ma newyorkese d’adozione: nei locali del Village iniziò la prestigiosa carriera – ha vinto il suo primo Grammy Awards a 23 anni ed il sesto nel 1991: un successo longevo e meritato, fatto di tournée mondiali e oltre sessanta realizzazioni discografiche, con repertorio di musica anglosassone e latino-americana interpretato con una classe inimitabile, grazie ad una voce ben inserita nella tradizione “ispanica” ma di impronta prettamente “internazionale”. Non si contano le cover interpretate con stile personale: da Light My Fire, a California Dreamin’, da Samba Pa Ti a Daniel.

Le offerte e le donazioni in favore del Progetto Umanitario possono essere effettuate sul conto corrente postale n.18201095, intestato al Centro per le missioni della Diocesi di Iglesias: queste donazioni saranno devolute totalmente al “Volo della Solidarietà”. Per ogni donazione non inferiore ai 13 €, sarà messo a disposizione un biglietto per l’ingresso ad un singolo concerto del programma.

 L’incasso della biglietteria e degli abbonamenti acquistati al botteghino dell’Associazione Punta Giara e degli incaricati della Diocesi, sarà devoluto nella quota del 30 % al Progetto: l’Associazione Culturale ha inoltre deciso di donare una parte degli introiti, che potrebbero derivare ad essa da entrate sulla cessione dei diritti televisivi già concessi dagli artisti presenti alla manifestazione.

Il costo del biglietto per ciascun concerto è di 13 €, di 25 € quello dell’abbonamento.