Associazione Sarda Musica e Danza
XXI Festival Internazionale Nuova Danza
Cagliari, Auditorium P.za Dettori – Ghetto degli Ebrei – Lazzaretto S. Elia
8 novembre – 8 dicembre 2003
L’edizione numero 21 del Festival Internazionale Nuova Danza, organizzata dall’ASMED con la direzione artistica di Paola Leoni, si svolgerà dall’ 8 novembre all’ 8 dicembre 2003 in tre diversi spazi della città: Il Ghetto, Ex Lazzaretto di Sant’Elia e Piccolo Auditorium Comunale di Piazzetta Dettori.
Con dieci titoli in programma, il cartellone 2003 articolato in sotto-temi e disegnato su una salda traccia progettuale ci invita a riflettere sul destino della danza contemporanea.
Qual è lo stato di salute della nuova danza? La questione viene posta ad ogni edizione del Festival: la ricerca coreografica ha ormai esaurito le sue risorse inventive e le sue potenzialità comunicative, oppure riesce ancora a trasmettere un’immagine credibile e vitale del mondo e ad agganciare la fantasia e il cuore degli spettatori, ad avvolgere nella menzogna di un sogno?
Paola Leoni e l’Asmed hanno risposto a questa domanda con un corpus impressionante di spettacoli, ventuno anni di una avventura estetica affollata e grandiosa.
Questi promotori ricercano sempre qualcosa che pulsi e lasci un segno, comunque i segni di una danza ancora viva e in sintonia con la nostra realtà.
Al Festival Nuova Danza bisognerebbe dare un premio fedeltà perché è una rassegna che scava, che si rinnova continuamente, che scandaglia attorno alle trincee della danza internazionale, sconfinando tra radici e propaggini. Si concede sottili e profonde passeggiate nostalgiche nella tradizione per poi ritoccare il panorama dipinto con l’alternanza dei colori della modernità.
Dedica una costante attenzione al versante lungo il quale opera una nuova leva di artisti con un linguaggio squisitamente fisico, fatto di una drammaturgia del corpo, capace di trasformare le parole in carne, i pensieri in azione. La formula che funziona da tanti anni è quella dell’ascolto, dello sguardo al futuro.
Il Festival ha saputo guardare oltre, e con occhio attento, e cuore aperto, è riuscito a scrivere pagine di danza eccellenti e seguire una strada originale. La rassegna sarda sfugge all’ovvietà, con una danza che non merita etichette perché riesce, per molti versi, a contenerle tutte. Anche Nuova Danza 2003 è denso di proposte capaci di far riflettere: è un mezzo per comunicare idee, valori nuovi, pronto ad interrogarsi sulle motivazioni più profonde del fare danza, oggi.
Il Festival apre le danze seguendo un tradizionale filo conduttore, la sezione denominata “I percorsi dell’Io” che dedica spazio alle ultime generazioni di coreografi teatranti e danzatori e che si svolgerà al Ghetto e all’ex Lazzaretto di Sant’Elia.
Lo sforzo di Paola Leoni è quello di scegliere con competenza spettacoli che non solo sono, ma saranno l’idea vincente del prossimo futuro.
Già da tanti anni l’ASMED mescola culture, generi, ideologie e media: immaginando il futuro. E interrogandosi nel contempo su ciò che oggi si fa per il mondo nella musica, nella danza e nel teatro, anzi nel mescolamento di musica, danza e teatro. Nel mese intero di programmazione, danza e musica saranno declinati in molti modi, tutti rivolti ad indagare sull’identità contemporanea.
A metà novembre il Festival si trasferisce al Piccolo Auditorium di Piazza Dettori per sviluppare un nuovo filone tematico intitolato “Danza senza frontiere”.
L’ASMED guarda alla ricchezza del suo passato, alle carrellate dei grandi artisti americani e italiani, alle scoperte europee ed extraeuropee, senza nostalgia e senza autocelebrarsi. Non accontentandosi delle formule collaudate, “Nuova Danza” guarda all’area di coloro che indagano e sperimentano, quell’area sempre più ampia di chi guarda al futuro con disincanto, con anima contemporanea..