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BATTERIA ANTIAEREA C 135

  • cosa: postazione antiaerea della seconda Guerra Mondiale
  • età: 1930
  • motivi per una visita: farsi un’idea della Cagliari in guerra
  • dove: Capo S. Elia
  • a chi rivlogersi: Club Modellismo Storico Cagliari

Descrizione
Le strutture della batteria antiaerea C. 135 sono ben visibili sul Capo Sant’Elia, sistemate sul pianoro situato tra il faro ed il forte Sant’Ignazio.
Disposte a semicerchio, si individuano ancora oggi 6 piazzole scavate nel terreno roccioso.

Il sistema difensivo della città di Cagliari
L’esigenza di assicurare protezione alla città di Cagliari ed alle sue importanti installazioni militari, a partire dalla seconda metà degli anni ’30 comportò la progettazione e l’allestimento di un adeguato sistema difensivo.
Prime ad esser realizzate furono le tre batterie antinave di Capo Sant’Elia, Capo Pula e Torre Mortorio, costituenti il cosiddetto “Fronte a Mare” (F.A.M.).
Affiancarono questo primo gruppo tre postazioni antiaeree che, sistemate in prossimità delle opere antinave, ebbero il compito di fornire a queste protezione e, eventualmente, coadiuvarle nell’azione di fuoco.
Identificate mediante l’attribuzione di un codice alfa numerico, queste furono: la batteria C. (Cagliari) 146 di Pula, la C. 135 di Capo S. Elia e la C.165 di Capitana.

La vicina centrale di tiro
Un basso edificio, dislocato poco lontano, ospitava la funzionale centrale di tiro, dotata di stereotelemetro San Giorgio, centrale automatica “Gamma” modello “G” e centralina manuale tipo “Bragadin”. Gli ambienti conservano ancora oggi l’elegante pavimento alla veneziana che ornava il quadrato ufficiali.

L’armamento principale era costituito da 6 cannoni a doppio compito da 102/35. Alla difesa ravvicinata provvedevano 2 mitragliatrici Oerlikon da 20 mm e 2 Colt 1915 da 6,5 mm.

La C 135 nel corso della Seconda Guerra Mondiale
Nel marzo del 1939 l’impianto passò in forza alla neo costituita 4ª Legione MILMART, con un organico di 5 Ufficiali, 6 sottufficiali ed 88 militi. Nel giugno 1944 fu ceduta al Regio Esercito con la nuova denominazione di Batteria 285, rimanendo operativa fino al termine del conflitto.