CIRCUITO TEATRALE REGIONALE SARDO
STAGIONE DI PROSA 2000/2001
“Roll Over Beethoven”
il nuovo spettacolo della BANDA OSIRIS
con la BANDA OSIRIS e il QUARTETTO femminile d’archi EUPHORIA (Marna Fumarola primo violino, Michela Munari violoncello, Anna Tenore viola, Alessia Massaini violino)
debutto: 18 gennaio, Olbia, Teatro Olbia – ore 21
repliche: 19 gennaio, Tempio, Teatro Giordo; 20 gennaio, Oristano, Teatro Garau; 21 gennaio, Capo S. Lorenzo, Teatro S. Lorenzo; 22 gennaio, Macomer, Teatro Costantino; 20 febbraio, S.Gavino Teatro Comunale; 21 febbraio, Lanusei Teatro Tonio Dei
Cosa c’entra Chuck Berry con Beethoven? E qual è la Mission Impossible – di cui distinguiamo nitidamente le note – che la BANDA OSIRIS si accinge a compiere per festeggiare i suoi vent’anni di attività? Lo spazio nel quale imperversano i quattro professori è davvero la casa-museo di Beethoven? Cosa ci fanno là dentro? E l’enorme quadro alle loro spalle. Non ha forse un’aria sinistra? Il rombo dei tuoni, le luci bluastre dei lampi. Tutto concorre a caricare l’atmosfera di una certa tensione. E se evocare lo spirito del grande Maestro tedesco, un po’ sordo, d’accordo, ma geniale, aiutasse a ristabilire l’ordine e svelasse loro il segreto profondo della propria musica? Tra l’indecisione di affidarsi alle formule classiche di una seduta spiritica molto sui generis e la tentazione di uscire da un luogo sospetto, i quattro professori della BANDA OSIRIS tentano l’esperimento. Il risultato?! Il quartetto d’archi ritratto nel famoso quadro di Kloeber alle loro spalle prende vita e, catapultato nel XXI secolo, scambia il prof. Carlone Jr. per il grande compositore. La situazione sfugge definitivamente al controllo e tutti, ma proprio tutti, sono trascinatori e contaminatori al tempo stesso, dalle violiniste che nelle partiture dell’Amata Immortale leggono Guarda che luna, alla BANDA stessa che le diverse Sinfonie di Beethoven le trasforma in modernissimi brani di Michael Jackson, passando per Caro amico ti scrivo e la recentissima Flaca.
Un caleidoscopio musicale in cui, più che in ogni altro spettacolo della BANDA OSIRIS, musica e azione scenica, contagiose e irresistibilmente divertenti, prendono il posto delle parole e gli stessi oggetti di scena riservano sorprese a non finire.
Così l’inizio dell’800 incontra il 2000, i periodi e le musiche si mescolano con le modalità di una festa o come si fosse un gruppo di bambini nella casa lasciata dai genitori dove ancora riecheggia l’ultima classica raccomandazione e già tutti sono sul materasso del lettone a saltare. Carosello docet. Ma la baldoria dura fino a che, nell’apoteosi di un Inno alla gioia, arriva minacciosa dall’eternità del tempo un’ombra schiacciante.
Nulla potrà più essere come prima.