Home E Compagnia Caranas 108MOVIMENTI IN TEMPO- tra Nord e Sud -Cagliari, Teatro Piccolo Auditorium4 – 20 ottobre 2003 – ore 21.00


Compagnia Caranas 108
MOVIMENTI IN TEMPO
– tra Nord e Sud –
Cagliari, Teatro Piccolo Auditorium
4 – 20 ottobre 2003 – ore 21.00

le date degli spettacoli 


MOVIMENTI IN TEMPO
Tra nord e sud. L’identità e l’incontro con l’altro

La seconda edizione di MovimentInTempo, rassegna biennale di danza contemporanea, organizzata dall’associazione Caranas 108, si svolgerà dal 4 al 20 ottobre 2003, al Piccolo Auditorium Comunale di Piazzetta Dettori.

Il calendario  prevede cinque serate, scandite durante tre weekend consecutivi, e si chiude anche stavolta con la nuova produzione della Compagnia Caranas 108 , Se hai fretta, rallenta, creata da Rita Spadola, e danzata insieme a Carla Onni, Ombretta Pisanu, Federica Strazzera.

Dopo una prima edizione dedicata esclusivamente alla nuova scena italiana, MovimentInTempo ospita quest’anno anche artisti stranieri quali l’americano Davis Freeman, la portoghese Lilia Mestre ed Eugenio De Mello, direttore artistico del settore danza della Comuna Baires di Milano, senza trascurare protagonisti emergenti della danza italiana come Alessandra Fazzino, vincitrice, insieme a Giuseppe Cutino, del Premio Scenario 2003.

MovimentInTempo ha scelto come tema conduttore della rassegna 2003 la questione dell’identità e l’incontro con l’altro, sviluppato come appare nel sottotitolo “Tra nord e sud” in tutte le sfide che pone la modernità, davanti alle mille scelte possibili (De Mello), alle relazioni (Fazzino), a una nuova città (Freeman/Mestre), ma anche di fronte alla morte (Toma) o alla società (Caranas 108).

Per iniziare, sabato 4 ottobre alle ore 21.00, ci saranno due assoli: Le parole hanno fame (numeri ed ossessioni) della Compagnia M’Arte, un monologo danzato di e con Alessandra Fazzino, vincitrice dell’ultima edizione del Premio Scenario: storia di un conflitto tra il desiderio di appartenenza e il diritto alla propria autonomia, tra seduzione e quotidianità. Seguirà Close up, assolo di e con Giacomo Calabrese che esplora l’ossessione del continuo presente.

Sabato 11 ottobre è la volta della danzatrice italo-olandese Barbara Toma, con Dood, intenso spettacolo che cerca di infrangere, attraverso la danza, l’ultimo tabù dell’Occidente: la morte%u2026 perché, per combattere i tabù, bisogna avere il coraggio di parlarne. Dood, attraverso la continua interazione di scene, musiche, immagini video, luci crea un insieme di quadri che indagano la malattia, la carta dei diritti dei morenti, il suicidio, il lutto, la veglia, le curiosità, i riti%u2026

MovimentInTempo ospita ancora la danza internazionale sabato 18 con due nuovi assoli: il primo, creato da Davis Freeman per Lilia Mestre, Untitle me, esplora le infinite conseguenze di un evento banale come trasferirsi in una nuova città.

Scoprendo l’identità e i suoi limiti, suggerisce l’idea che ciascuno abbia in sé una potenziale moltitudine di persone, senza essere intrappolato sotto un “titolo” particolare.

La serata si chiude con i Fragments del brasiliano Eugenio De Mello, un po’ camaleonte, un po’ antieroe, personaggio che, attraverso una partitura di luci e l’uso scarno di alcuni indumenti, ha la possibilità di rapportarsi con il mondo intorno, indagando la molteplicità delle scelte offerte dalla vita e la difficoltà di scegliere una sola strada.

Le ultime due serate, domenica 19 e lunedì 20 ottobre, sono dedicate alla nuova produzione di Caranas 108: Se hai fretta, rallenta, ideato e diretto da Rita Spadola.

Lo spettacolo prende spunto da alcune riflessioni di Giorgio Gaber su ipocrisia, sete di successo, sulla tendenza all’omologazione che impedisce l’affermazione di una propria identità.

A questa prima ispirazione si aggiunge l’universo creativo di Gianni Rodari, inventore del giovane esploratore Giovannino Perdigiorno, che, in cerca del paese senza errore, si imbatte in una serie di mondi fantastici. Attraverso un carosello di immagini in bilico fra surrealismo e quotidianità, tra idiozia e sarcasmo, si dipana una non-storia in cui i veri protagonisti diventano l’ipocrisia, l’opportunismo, l’ansia di potere…