GENE GNOCCHI
protagonista del secondo appuntamento “Cabaret al Parco”
Secondo appuntamento con la risata al Parco Pubblico di via Lamarmora a Sarroch (Ca). Aperta la settimana scorsa da Paolo Hendel, la rassegna “Cabaret al Parco”, organizzata dall’associazione culturale Shannara con il contributo del Comune e della XXIII Comunità Montana “Is Olias”, prosegue giovedì (24 luglio) alle 21.30 nella scia del divertimento intelligente con Gene Gnocchi e il suo spettacolo “Freddy Charter e le fortezze volanti”.
Affiancato da due musicisti, il fratello Andrea Ghiozzi alla chitarra e Mario Bonpensieri alla batteria, e spalleggiato in scena da Roberto Cacciali, l’attore di Fidenza riprende in questo show parti di un suo spettacolo teatrale di qualche anno fa, “The Legend is back”, dove interpretava i panni di una sgangherata rockstar di provincia.
Giovedì a Sarroch, lo ritroveremo alle prese con fantasiosi travestimenti e improbabili effetti speciali, impegnato in una sorta di concerto-spettacolo, in cui tra una ballata melodica e un pezzo di rock duro, emergeranno come sempre gli sketch, le battute dissacranti, ma anche i racconti e le confidenze del Gene Gnocchi artista.
Il tutto condito dalla fulminante ironia a cui questo attore ci ha abituati.
Al secolo Eugenio Ghiozzi, nato a Fidenza 48 anni fa, laureato in Giurisprudenza, inizia la sua carriera di attore e comico debuttando come cabarettista allo Zelig di Milano nel 1989.
Subito dopo arriva la partecipazione a uno de programmi più intelligenti della televisione di quegli anni, “Emilio” (Italia 1), in compagnia della parte migliore del cast del “Drive In” di Antonio Ricci: Zuzzurro e Gaspare, Teo Teocoli, Giorgio Faletti e Carlo Pistarino insieme a Silvio Orlando e Athina Cenci.
Parte da lì una carriera televisiva costellata di successi di pubblico e di critica, che lo ha portato a partecipare a sit-com (I vicini di Casa, Italia 1), a condurre trasmissioni televisive di grande ascolto (“Scherzi a Parte”, “Striscia la notizia”, sempre per Mediaset) e veri e propri esperimenti televisivi come “L’Approfondimento” (Rai Tre), in cui commentava e discuteva in studio i fatti più importanti del giorno con tutta la sua stralunata famiglia, o come il geniale “Dillo a Wally” (Italia 1) scritto con Francesco Freyrie, feroce e intelligente satira della tv del dolore con un pubblico vero e con un conduttore sopra le righe.
La grande passione per lo sport, per il calcio in particolare, lo porta a partecipare, con la consueta dose di humor, a trasmissioni che si occupano a vario titolo del variegato mondo del pallone.
Da “Mai dire Gol” (Italia 1), dove dà vita a una colorata galleria di personaggi, al “Processo del Lunedì” (Rai Tre), da “Guida al Campionato” (Italia 1) fino all’ultimo e fortunatissimo “Quelli che…” (Rai Tre) con Simona Ventura.
A quella televisiva, Gene Gnocchi affianca l’attività teatrale. Un avvicinamento avvenuto nel 1995, quando porta in tournée il suo spettacolo “Tutta questa struttura è suscettibile di modifica” con Auro Della Giustina e Marco Posani, per la regia di Antonio Syxty.
Il debutto in teatro avviene nel 1998 con lo spettacolo – scritto con Francesco Freyrie e diretto da Daniele Sala – “Santo Sannazzaro fa una roba sua”, che racconta le tragico-grottesche avventure di un capocomico che, prossimo a chiudere bottega e ad andare in pensione, deve prima vedersela con un terribile commissario europeo.
Nel 2000 porta in giro con successo “La responsabilità civile dei bidelli durante il periodo estivo”, anch’esso firmato con Francesco Freyrie, con cui inaugura una trilogia proseguita quest’anno con “La contastazione amichevole nei tamponamenti tra mietitrebbie”, che ha girato tutta l’Italia dopo il prestigioso debutto, in gennaio, al Teatro Franco Parenti di Milano.
La qualità, sempre presente nelle sue produzioni, è facile da rinvenire anche nei sei libri firmati da Gene Gnocchi, a partire da “Una lieve imprecisione” (Garzanti), sorprendente e apprezzato debutto letterario avvenuto nel 1991.
Un’attività proseguita con “Stati di Famiglia” (Einaudi) del 1993, “Il culo di Sacchi” (Zelig Editore), scritto a caldo nel periodo del mondiale di calcio in Usa del 1994, e il romanzo “Il signor Leprotti è sensibile” (Einaudi), dato alle stampe nel 1995.
Segue nel 1997 un dizionario ironico, “Il mondo senza un filo di Grasso”, edito da Bompiani, e, nel 2001, “Sistemazione provvisoria dei buoi”, terzo titolo pubblicato da Einaudi.
Un artista poliedrico, dunque. Sempre originale, capace di far emergere con un’ironia pungente e sottile il nonsense che alloggia in ognuno di noi, Gene Gnocchi è uno dei protagonisti più attesi del ricco cartellone di “Cabaret al Parco”, che proseguirà con Dario Vergassola (l’8 agosto), Max Tortora (il 18) e Rosalia Porcaro (il 30).