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ARCHEOLOGIA

I dintorni di Alghero sono ricchi di importanti testimonianze: dal ponte romanico di Fertilia, alle rovine dell’antica città romana di Sant’Imbenia.

Ma i più importanti siti archeologici sono le necropoli prenuragiche di Anghelu Ruju e Santu Pedru e i complessi nuragici di Palmavera e Sant’Imbenia.

  • La necropoli di Anghelu Ruju , poco distante dall’aeroporto, è costituita da 38 domus de janas appartenenti alla Cultura  di Ozieri (3000 a.C.) decorate con teste di toro e altri segni simbolici.
  • Fra le domus de janas di Santu Pedru, la tomba più conosciuta è quella dei vasi tetrapodi a quattro piedi. 
    Anche qui, teste di toro scolpite sulle pareti.
  • Il complesso nuragico di Sant’Imbenia, è costituito da un nuraghe a tre torri (Bronzo Medio: VI secolo a.C.) con un ampio villaggio di capanne intorno.
  • Il nuraghe Palmavera : il complesso, costruito tra il XIII e il VI secolo a.C., è un imponente fortezza nuragica a due torri realizzata con blocchi di calcare bianco. 
    Intorno il villaggio di capanne, tra le quali spicca quella delle “riunioni”.
  • A pochi chilometri dall’abitato di Palmadula, presso il Capo dell’Argentiera troviamo l’omonimo centro minerario , sorto nell’Ottocento per lo sfruttamento dei giacimenti di piombo e zinco.
    Abbandonato nel 1962, il sito rappresenta un significativo esempio di archeologia industriale.
    Molte delle strutture del nucleo principale, inserite in un paesaggio di rara bellezza, sono realizzate in legno, con tetti a capanna.
  • Oltre alle fortificazioni presenti ad Alghero, lungo la costa sorgono numerose altre torri cinquecentesche di avvistamento, che costituivano il sistema difensivo della zona. Ricordiamo: la torre Galera, la torre della Peschera, la torre Nuova, la torre del Tramariglio, la torre del Buro, la torre Pegna e la torre del Porticciolo.

foto: Nuraghe Palmavera (M. Vacca)