VISITA A COLOSTRAI E FERAXI
itinerario consigliato da Sardiniapoint
Il nostro viaggio parte da Montenai; usciti dall’abitato, proseguiamo in direzione nord verso Capoferrato; volgendo lo sguardo alla nostra destra, possiamo contemplare lo splendido scenario delle spiagge di Costa Rei, fino ad arrivare a Porto Pirastu .
Vale la pena fare una sosta lungo questo tratto di costa, tutto spiagge e calette, magari riposando all’ombra di uno dei tanti alberi che costituiscono la pineta circostante.
A poche centinaia di metri da Porto Pirastu, ecco la spiaggia di Capoferrato : la sabbia scura e granulosa fa da contrasto al mare cristallino e trasparente, con fondali lievemente ondulati e rocciosi.
Aggirato il promontorio di Monte Ferru, di fronte a noi le dune della spiaggia di Feraxi , ancora selvaggia e immacolata, splendida anteprima dell’omonimo stagno; lo specchio d’acqua è più piccolo di quello del Colostrai (appena 35 ettari di superficie), con cui comunica attraverso un piccolo canale, e la cui profondità media non supera mai i 2-3 metri.
Come il suo “fratello maggiore” ospita una ricchissima avifauna, tra cui spicca il fenicottero rosa con i suoi lunghi trampoli (uccello che è tra l’altro diventato simbolo dello stagno di Molentargius, a Cagliari) ed il simpatico becco aguzzo del cavaliere d’Italia (presente in particolare nei mesi estivi, durante i periodi di migrazione), oltre a numerosi esemplari di gabbiani comuni e reali, di folaghe e beccacce.
Il perimetro dello stagno è circondato e protetto da una ricca vegetazione di tamaricacee (gallica ed africana), salicornia e tifa.
Proseguendo ancora verso nord per qualche centinaio di metri, arriviamo finalmente allo stagno del Colostrai (110 h. ca.): agli amanti del trekking consigliamo di parcheggiare la macchina e proseguire il percorso a piedi o in mountain bike, lo stagno è completamente percorribile lungo le sponde, ed il percorso vale davvero un po’ di fatica.
L’intera area è stata dichiarata Oasi Permanente di Protezione Faunistica già dal 1989, ed il perché è comprensibile già al primo sguardo: aironi , cavalieri d’Italia , garzette, cicogne bianche ed anche qui il fenicottero rosa , ne fanno spot ideale per una ricca sessione di bird watching e safari fotografici.
Colpisce però anche la fauna presente sotto il pelo dell’acqua: con una speciale tecnica di acquicoltura, e grazie all’accesso diretto al mare (reso più stretto e chiuso da alcuni sbarramenti artificiali e dalle dune di sabbia che si frappongono alla laguna), orate, spigole, muggini possono entrare ed uscire dallo specchio d’acqua liberamente, rendendo a tutti gli effetti questi esemplari “selvatici”.
Lo stagno è immerso nella vegetazione tipica delle zone umide: sterna e salicorina (vista la vicinanza al mare), ruppia, giunchi e tifa, aggiungono ulteriore colore e fascino all’ambiente circostante.
Per concludere in bellezza, potete terminare l’escursione sulla spiaggia di Cristolaxedu , o Colostrai, e godervi il tramonto sulle lagune, con i mille colori del sole e del cielo che si riflettono sull’acqua.
In alternativa potete proseguire per qualche altro chilometro verso nord, raggiungendo la spiaggia di Torre Salinas , su cui troneggia l’omonima torre: l’unica torrezilla a base quadrata in questa zona. Costruita nel XVII secolo, fungeva da torre d’avvistamento per contrastare le frequenti incursioni dei Mori. E’ stata recentemente restaurata ed è possibile accedervi tramite una stradina sterrata che sale ripida fino alla cima del promontorio. Da qui si gode di un panorama mozzafiato sull’intera costa.
Indice
. Homepage
. Origini
. Arrivare
. Itinerario
. Cosa fare
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