Home E Guida Turistica E CTTA’>IGLESIAS 


Una città in cui storia e cultura millenaria convivono con una natura di incomparabile bellezza.
Una città dai mille volti che riserva emozioni e sorprese.
Una città tutta da scoprire

provincia: Cagliari
subregione: Iglesiente 

Da vedere
>archeologia
nuraghe Mustatzu | Medau Mannu
>archeologia industriale
miniera di Monteponi | miniera di S. Giovanni-Campo Pisano | ex villaggio minerario di Arenas
>architettura
Cinta muraria | Castello Salvaterra  
Cattedrale  | Chiesa di S. Francesco 
Chiesa di Santa Maria di Valverde  
Chiesa Santa Maria delle Grazie    
>monumenti
monumento a Quintino Sella (Sartorio) | monumento ai Caduti (Ciusa)
>musei
Museo minerario
>natura
foresta del Marganai | grotte di Santa Barbara | cascate di Oridda 

  • arrivare:
    da Cagliari: per 56 km circa, lungo la SS 130.

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abitanti: 30.000 circa
estensione: 284,9 Km2
altitudine: 200 m. s.l.m.
posizione geografica: situata nella Sardegna sud-occidentale, nella regione del Cixerri, fra i monti del Fluminese a nord e il Sulcis a sud.

economia: industrie estrattive, industrie meccaniche, attività artigianali, allevamento ovino e caprino.

paesaggio urbano
la città presenta un incantevole centro storico d’origine medioevale, a cui col tempo si sono fusi elementi culturali molto diversi: ne fanno fede esempi di edifici neo-gotici e liberty, che rendono il centro storico di Iglesias, proprio per questa sua eterogeneità, assolutamente unico.
Se la Cattedrale  di impianto pisano risale alla seconda metà del XIII secolo, l’attiguo palazzo Vescovile è del Settecento; il Palazzo del Comune, che si affaccia sempre sulla stessa piazza Municipio, è invece del 1871.
L’antico Palazzo medioevale dei Donoratico è invece inglobato nell’ex collegio dei Gesuiti, adiacente alla chiesa della Purissima (o del Collegio), gioiello barocco della città.
Assai particolare, in Piazza La Marmora, la fontana di Su Maimone, divinità delle acque il cui culto si perde nella notte dei tempi.
Da segnalare, appena fuori città, la chiesa bizantina di San Salvatore (sec. X-XI), dall’inconsueta pianta a croce latina immissa.

la natura
estremamente interessante la zona montana, raggiungibile dirigendosi verso nord, lungo la statale 126. Incantevole la foresta demaniale del Marganai, una delle aree faunistiche più belle della Sardegna. Da segnalare anche la valle di Oridda, coi suoi splendidi lecci e la suggestiva cascata.
Nello stesso territorio si trovano i villaggi minerari di Malacalzetta e di Arenas-Tinì, affascinanti esempi di archeologia industriale in un ambiente naturale ancora incontaminato.
Di incomparabile bellezza la zona costiera, che, attraverso la spiaggia di Funtanamare, raggiunge Nebida e Masua.
Si tratta di centri minerari che si trovano a picco sul mare e da cui si gode un panorama mozzafiato.
Bellissimo ad esempio il faraglione detto “Pan di Zucchero” (foto a lato), che col suo colore candido si staglia in un mare di un azzurro abbagliante.
Di grande suggestione anche Porto Flavia, a Masua, costruito direttamente sulla parete a strapiombo sul mare: da qui partivano i battelli col minerale raccolto nel giacimento sovrastante.
L’incredibile patrimonio naturale e culturale dell’Iglesiente ha fatto sì che, dal 30 settembre 1998, sorga nel territorio il primo parco geominerario del mondo: promosso dall’Unesco, include la valorizzazione delle miniere abbandonate a fini culturali e turistici.

cenni storici
la storia di Iglesias è legata alle sue ricche miniere (soprattutto di piombo, argento e zinco), già sfruttate in età cartaginese e romana. Ma fu nel corso del XIII secolo che il territorio visse un’epoca di particolare prosperità: dopo la divisione del giudicato di Cagliari (1258), esso divenne dominio del Conte Ugolino della Gherardesca di Donoratico, passando poi nel 1302 sotto la sovranità diretta di Pisa.
In questo periodo Villa di Chiesa (come si chiamava allora Iglesias) divenne una città vera e propria, divisa in quattro quartieri (Santa Chiara, Castello, di Mezzo, Fontana), cinta da mura turrite, difesa da un poderoso castello (di S. Guantino o Salvaterra): la sua organizzazione comunale venne disciplinata da uno statuto di leggi, il Breve, sulla stregua delle città toscane e di Pisa in particolare.
Nel 1324, fu conquistata dagli Aragonesi, che riuscirono ad espugnarla dopo ben sei mesi di assedio. Fra alterne vicende, l’occupazione spagnola durò per circa quattro secoli: in generale essa costituì per il territorio un periodo oscuro, contrassegnato da pestilenze e dall’abbandono delle miniere.
Dal 1720 passò sotto il governo sabaudo: ma solo nel corso dell’Ottocento si ricominciò a dare nuovo impulso all’attività estrattiva, promossa in particolare da Quintino Sella. Fra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, il distretto iglesiente divenne uno dei centri minerari più importanti d’Europa.

di Grazia Villani 
foto di Giancarlo Leo
SP ringrazia il signor Giancarlo Leo
per aver cortesemente concesso l’uso delle foto