Home E Guida Turistica E IL MUSEO DELLE MASCHERE MEDITERRANEE DI MAMOIADA 

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LE MASCHERE

La sala delle maschere raccoglie una collezione con le principali maschere del Carnevale barbaricino e alcune maschere del bacino del Mediterraneo.

La collezione è all’inizio, ma la coperativa Viseras ha fatto un grande lavoro e il museo ha tutte le potenzialità per divetare nel tempo un importante punto di riferimento per la cultura del Mediterraneo.

Le maschere complete
Entri e sulla destra ti accoglie unu Thurpu di Orotelli, nel suo gabbano nero, di orbace, con il cappuccio e il volto nero di nerofumo.
Le corde del giogo in vita, i gambali di cuoio sugli stinchi e i campanacci sulle spalle.

Poi sos Boes e sos Merdules di Ottana.
Sono vestiti di pelli di pecora bianche: i Boes hanno sul viso una splendida maschera di legno con due corna lunghe ed eleganti.
Rappresentano l’animale che viene dominato da su Merdule (da Mere de Ule, padrone dei buoi): anche lui ha una maschera di legno sul viso, ma è nera e con un ghigno sardonico.

Ed ecco le maschere di Mamoiada:
sos Mamuthones e sos Issohadores.
Scuri e terrificanti i Mamuthones: hanno pelli scure di pecora sopra un abito scuro di velluto; sul viso la maschera più cupa che sia possibile vedere al mondo, nera e masiccia scavata profondamente, tanto che il nero diventa siderale.
La testa è stretta in un fazzoletto di tipo femminile, marrone scuro.
E sulle spalle il pesante fardello: 30 chili di campanacci di quelli che gli animali portano al collo e che il Mamuthone scuote per ore nei giorni di carnevale, col suo passo tragico.

Su Issohadore è una maschera completamente diversa:
indossa il tradizionale abito maschile di mamoiada ma i fianchi sono cinti da un o scialle femminile. Porta con sé sa soha
(una sorta di lazo) e da questo prende il nome, con la quale “cattura” gli astanti.

Ecco le maschere del’isola greca di Skiros:
il Geros e la Korela, una coppia simile nei simboli a quella Mamuthone-Issohadore.
Il Geros e coperto di pelli e porta una cintura di pesanti campanacci mentre la Korela è una figura femminile.

Poi c’è il Kurent, dalla Slovenia, imponente e spettacolare maschera.
Il corpo dell’uomo è interamente ricoperto di pelli di pecora e il copricapo è molto complesso: è un grande casco ricoperto di pelli di pecora con un palco di corna, un innesto d’ali di aquila, nastri e fiori colorati. Un’inno alla primavera alle porte.
Anche il kurent ha una cintura di campanacci.

Le maschere facciali
Ci sono due vetrine con una serie di maschere da viso.
Il pezzo forte è la più antica visera di Mamuthone: risale al 1800 ed è la fonte di ispirazione per tutte le moderne maschere.

Sono esposte altre antiche maschere di Mamuthone, molto interessanti perchè riprendono i tratti del viso di chi le indossava.

Ecco le maschere del carnevale di Ottana: sa Filonzana, su ‘Ocru, su Molente, sempre in legno intagliato.

E poi le maschere tradizionali della Val di fassa della Croazia e della Bulgaria.

Alla fine senti il respiro di un’unica grande cultura, la cultura del Mediterraneo, che unisce nel profondo popoli apparentemente molto diversi.

foto, dall’alto:
– Boe di Ottana
– Antica visera
– Geros, Kurela (maschere dell’isoladi Skyros in Grecia) e Kurent (dalla Slovenia)
– Maschere non sarde