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  • cosa: Isola dell’Asinara, Parco Nazionale, bellissime spiagge, animali e piante rare. 
  • provincia: Sassari 
  • subregione: Golfo dell’Asinara
  • comune: Stintino

L’Asinara è una delle isole più sconosciute di tutto il Mediterraneo. Ma è anche un’isola famosa.
Per anni ha ospitato una colonia penale e gli edifici carcerari sono gli unici dell’isola.
Così per vedere l’Asinara dovevi essere o un malvivente o una guardia.
Questo isolamento forzato è stato determinante per la conservazione dell’ambiente naturale dell’isola, rimasto integro e bellissimo.

Il nome viene dal latino Sinuaria: così la chiamavano i romani per le sue coste ricche di approdi.

Le rocce granitiche e quelle scistose si alternano, dando vita a paesaggi di grande fascino.

Il lato occidentale dell’isola è aspro e selvaggio con coste alte mentre nel lato orientale la costa è più bassa e ricca di spiagge.

A nord, ammirerai uno splendido panorama da Punta dello Scorno, dove il faro si affaccia sulla scogliera granitica.
Sulla pietra, il vento, l’acqua e il sole hanno creato nei secoli forme bizzarre e evocative.

Nella zona centrale, stretta e allungata, sono le bellissime spiagge di granito rosa di Cale Scombro di Fuori, Cala Scombro di Dentro e di Cala S.Andrea.

Il territorio è pressochè privo di boschi. Fa eccezione l’unica foresta di lecci, nella valle di Vallombrosa.
Il resto della vegetazione è macchia mediterranea, con alcune specie rare come la Centaurea horrida, la Nananthea perpusilla e la Evax rotundata.

Fra gli animali varie specie di uccelli tra cui cormorani, gazze, falchi, pernici e il raro gabbiano corso.
Se non resterai sulle spiagge e farai un giro nell’interno dell’isola, ti potrà capitare di imbatterti in mufloni, cavalli selvatici e cinghiali.
Sicuramente incontrerai i famosi asinelli bianchi: fanno parte di una colonia e vivono solo qui all’Asinara. Sono albini, anno gli occhi di colore rosa-celeste e la loro origine è misteriosa.

L’Asinara è da tre anni Parco Nazionale.

foto, dall’alto:
Cala d’Arena; Cala S. Andrea; Cala d’Oliva

di Sebastiano Dessanay
foto di Piero Rinaldi
web editing SP