Home E Guida Turistica E ITINERARI A PIEDI>NELL’OASI DI MONTE ARCOSU 

 

arrivare all’Oasi
Partiamo dal porto di Cagliari. Usciamo dalla città in direzione
Ovest e imbocchiamo la SS 195 verso Pula.
Proseguiamo sulla SS 195 fino al bivio per Capoterra, che troviamo
alla nostra destra.
Svoltiamo e ci dirigiamo verso Capoterra.
Giunti a Capoterra, seguendo le indicazioni per la comunità montana, usciamo dal paese: dopo un po’ troviamo, sulla sinistra, il bivio per la comunità montana, ma passiamo oltre.
Ancora poche centinaia di metri e la strada termina in un incrocio a T: svoltiamo a  sinistra in direzione Santadi.
Proseguiamo fino alla  chiesa campestre di Santa Lucia, sulla destra.
Da questo punto in poi seguiamo la segnaletica del WWF, percorrendo una strada sterrata.
Siamo partiti da Cagliari in auto circa mezz’ora fa e la nostra meta è raggiunta.
Abbandoniamo la macchina e ci addentriamo nell’oasi: ecco la foresta mediterranea fatta di Lecci e di Sughere, ecco la macchia fitta, ricca di specie, di essenze, di odori. Le cime granitiche, dalle linee aspre e rotte, sono una metafora della natura dell’Isola.
Gli amici della cooperativa “Il Caprifoglio”, che dal 1995 gestiscono l’area, ci forniscono tutte le informazioni sull’oasi, sui percorsi natura e sul Cervo Sardo, il vero re di Monte Arcosu.

l’Oasi di Monte Arcosu

Informazioni: cooperativa “Il Caprifoglio” via Umberto I n.15 – 09010 Uta (CA); Telefax +39070968714

vincoli di protezione
Oasi di protezione faunistica; vincolo paesistico
idrogeologico. Segnalata come zona di
protezione speciale dalla direttiva CEE 79/409.
La riserva è stata dichiarata dalla IUCN e
dall’ICB area di estremo interesse naturalistico.

estensione
3600 ettari 

apertura
aperto il sabato e la domenica, escluso il
periodo nel quale si verifica l’accoppiamento
del cervo sardo, dal 15/08 al 30/09.
Per le scolaresche e i gruppi apertura tutti
i giorni della settimana.

attività
trekking, educazione ambientale, corsi
di fotografia naturalistica, stage a tema,
campi lavoro, settimane verdi,
campi studio e ricerche.

attrezzature
percorsi-natura, centro visite, foresterie,
aree faunistiche del Cervo sardo
del Daino e delle Tartarughe.

guide
è possibile effettuare visite guidate.

pernottare
è possibile pernottare presso la foresteria

l’ambiente naturale
La riserva comprende alcune vallate dominate da aspri picchi granitici che sfiorano i mille metri di altezza.

In tutta l’area si estende, per 450 Kmq, un’antica e rigogliosa foresta di Lecci e Sughere: è la più vasta formazione “a macchia” del bacino del Mediterraneo.
La macchia rigogliosa comprende tutte le specie tipiche dell’isola.

Nelle profonde e strette vallate scorrono i torrenti e sulle sponde cresce una fitta vegetazione ripariale.

Nella riserva sono presenti anche alcune fresche sorgenti. Nella sorgente “Su Suergiu” l’acqua sgorga da un bel tronco di ginepro.

flora
I boschi sono essenzialmente di Lecci e Sughere, due specie di quercia.

La macchia è composta da Corbezzolo, Ginepro, Erica, Mirto, Lentisco e Fillirea.
Sono presenti anche esemplari di Tasso, una specie di conifera dalla corteccia bruno rossastra relitto di antiche foreste, e di Bagolaro.

Lungo i corsi d’acqua prosperano Salici, Oleandri e Ontani.

fauna
Tra i mammiferi spicca la presenza del Cervo sardo, il simbolo della riserva. Il Cervo sardo è il più grande mammifero della Sardegna: fino a pochi anni or sono era sull’orlo dell’estinzione, oggi ci sono 1500 esemplari di Cervo sardo in tutta l’Isola, 450 nella sola riserva di Monte Arcosu.

Un altro cervide presente nella riserva è il Daino. Il Cinghiale ha colonizzato tutto il territorio, raggiungendo elevate densità.

Tra i carnivori sono presenti la Donnola, la Martora, il Gatto selvatico sardo e la Volpe.

Ricca è anche l’avifauna che comprende numerose specie tra le quali alcuni uccelli da preda rari e in via di estinzione: la Poiana, il Gheppio l’Astore, il Falco pellegrino, l’Aquila reale, il Picchio rosso maggiore e il Corvo imperiale possono essere osservati nella riserva.

Fra i rettili e gli anfibi segnaliamo la presenza del Geotritone del Genè, del Discoglosso Sardo, della Tartaruga comune, della Biscia d’acqua e della Biscia dal collare, l’ofide più raro e localizzato d’Italia.

Nei torrenti della riserva è presente la Trota sarda, ormai rara negli altri corsi d’acqua dell’Isola.

Molto importante è la presenza della farfalla Papilio Hospiton, inserito nella Lista Rossa Internazionale degli animali in via di estinzione.