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DA BARUMINI A SERRI
Di nuraghe in nuraghe 
 

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Prima di cominciare il nostro itinerario ci soffermiamo ad ammirare nuraghe e il villaggio di Su Nuraxi .
Situato a circa 1 km da Barumini , il sito rappresenta sicuramente il più interessante insediamento di età nuragica esistente in Sardegna.

Sviluppatosi tra il Bronzo Medio e la piena Età del Ferro, il luogo fu frequentato successivamente in età romana.
Il nuraghe è formato dal mastio centrale (Bronzo Medio), racchiuso da un bastione quadrilobato e da un’ulteriore struttura muraria rafforzata da cinque torri.

Tutt’intorno si sviluppa un ampio villaggio di capanne, tra queste si notano la famosa “capanna del capo” e quella con sedile realizzato lungo il perimetro interno e bacile al centro, legata a specifiche attività domestiche o cultuali.

Usciti da Barumini continuiamo verso Nurallao sulla statale 197 parallelamente al rio Mannu ai confini tra la Marmilla e il Sarcidano.
Poco prima di arrivare a Nurallao prendialo la S.S. 128 in direzione Isili: dopo soli 8 km arriviamo in paese.

Isili
Ai piedi della Giara di Serri, Isili è il centro più importante del Sarcidano.
Da vedere nell’abitato la parrocchiale di San Saturnino (XIV secolo) e la chiesa di San Giuseppe Calasanzio (XV secolo): meritano attenzione le due colonne tortili e le sculture che ornano il portale e all’interno l’antico pulpito di granito.

Testimonianze delle antiche tradizioni rimangono soprattutto nelle botteghe dei ramai , che parlano tra l’altro un gergo particolare (“s’arromanisca” o “arbareska”), molto interessante dal punto di vista linguistico.

L’origine dell’arte di forgiare il rame in uso ad Isili è tuttora avvolta nel mistero: is arraminaius sono specializzati nella produzione di grandi caldaie utilizzate negli ovili e nei caseifici per la lavorazione dei latticini, di grandi schiumarole per estrarre la ricotta dalle caldaie o per scolare i ravioli, di padelle con manici ad anello o con manico lungo, di coperchi e di bellissimi bracieri.

Pregiata e molto apprezzata anche la produzione di arazzi, dai colori molto vivaci, realizzati in lana sarda, e di mobili in stile sardo.

Ritornando sulla strada per Nurallao, in periferia incontriamo il nuraghe Is Paras .
Famoso per la perfezione tecnica della volta interna a tholos (alta ben 12 metri), il monumento è di tipo complesso, e conserva pressoché intatta la torre principale.

Attraverso una scala ricavata nello spessore murario della torre si accede al piano superiore.
Il nuraghe che si staglia nettamente per il candore dei blocchi calcarei e per l’imponenza del mastio è senza dubbio uno dei più belli della Sardegna.

Continuiamo sulla S.S. 128 dove dopo pochi km arriviamo a Serri, piccolo borgo di contadini e allevatori.
Edificato su un ciglione roccioso dell’omonima Giara, dal quale si domina la sottostante vallata del Rio Mulargia popolata di uliveti, Serri è noto soprattutto per il complesso nuragico di Santa Vittoria.

A circa 4 km dall’abitato, raggiungibile dal paese su un’apposita strada si trova il famoso complesso archeologico che prende il nome dalla vicina chiesa di Santa Maria della Vittoria.

L’area rappresenta uno straordinario esempio di santuario nuragico, che certamente in occasioni di particolari cerimonie, riuniva tutte le popolazioni degli abitati circostanti.

Si tratta di un complesso di edifici situati a volte in posizione isolata, come la cosiddetta “tomba del capo”, o riuniti in gruppi, o ancora di notevoli dimensioni come il recinto delle feste.

Il fulcro del complesso era senza dubbio il tempio a pozzo, circondato da un recinto ellittico e costituito da un atrio, scala e camera a tholos.
Il monumento ha restituito numerosissimi oggetti votivi che testimoniano la lunga frequentazione e l’importanza del santuario.

In paese merita una visita anche la parrocchiale di San Basilio Magno, in stile romanico-pisano, atre navate, che conserva tre splendidi altari lignei del XVII secolo.