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PALAU E IL SUO TERRITORIO

  • dove: in provincia di Sassari, comune di Palau
  • posizione: costa settentrionale della Sardegna, compresa tra Punta Sardegna e Capo d’Orso
  • lunghezza: 10 chilometri circa

La zona
Palau, frazione di Tempio Pausania fino al 1959, oggi è Comune autonomo ed ha raggiunto uno straordinario successo nel panorama del turismo internazionale.
Le sue coste artisticamente modellate dalla natura, evocano rappresentazioni surreali ed uniche al mondo, come il gigantesco Orso, che, nella sua millenaria immobilità, domina tutto il territorio.

Sul finire del secolo scorso iniziò il popolamento della zona con l’insediamento di pescatori e agricoltori, che seppero sfruttare al meglio la fortunata posizione geografica, quasi equidistante dall’arcipelago maddalenino e dalla Costa Smeralda.
La morfologia costiera, detta “a rias”, presenta innumerevoli rientranze, promontori, cale, isole e faraglioni.

Nonostante gli interventi di sfruttamento turistico, la zona mantiene sempre un fascino notevolissimo, grazie alle incredibili colorazioni del mare, alle rocce granitiche foggiate dal tempo in modi bizzarri, alle splendide spiaggette e ad una lussureggiante vegetazione mediterranea.

I motivi di interesse paesaggistico, nei dintorni di Palau, sono molto vari, soprattutto sulla costa, che intanto può essere ammirata dal colle di Baragge m 125, subito alle spalle dell’abitato, con lo sfondo dell’Arcipelago. La strada verso Santa Teresa consente l’accesso a Porto Rafael, alla punta Sardegna, a Mare e a Porto Puddu, o Porto Pollo, con la lunga spiaggia del Liscia, divisa in due parti dall’isola dei Gabbiani, località particolarmente adatta per il windsurf.

Porto Rafael è un rinomato insediamento turistico, perfettamente inserito tra le rocce, la macchia mediterranea e il mare. Il centro è caratterizzato dal totale connubio tra costruzioni e natura. Passeggiando per il paesino si possono ammirare le graziose villette in stile spagnolo e la chiesetta di Santa Rita.

Procedendo invece nella via Capo d’Orso, verso oriente, si sfiorano vaste insenature con meravigliose calette, sino a giungere alla famosa roccia dell’Orso, una collina alta 122 metri, così detta per la presenza della roccia granitica dalla inconfondibile forma di un plantigrado che guarda verso il mare, nota fin dai tempi più remoti.
Amatissimo dai turisti, il gigante di pietra domina il paesaggio e lo caratterizza.

Si arriva vicino alla roccia percorrendo un sentiero panoramico, che inizia dalle vecchie case del Forte di Capo d’Orso e, procedendo per il ripido sentiero , che serpeggia in mezzo alla macchia mediterranea, giunge fino alla cima ,dove ai piedi dei massi granitici che formano il singolare gigante, si ammira uno stupendo panorama che abbraccia le coste di Palau e l’arcipelago di La Maddalena.

Natura
Il mare sottostante offre un impareggiabile: la zona è immersa tra lentischi, olivastri, lecci, corbezzoli, mirti, ginepri, cisti, fillirea, che con la loro presenza, a secondo della stagione, rendono sempre varia e profumata l’escursione.

Ma anche nel resto della interessante e frastagliata costa, come d’altro canto sui rilievi più interni, abbondano le forme curiose e insolite scavate e modellate nella durissima roccia, con infinita pazienza, dal lavoro millenario del tempo che ha saputo ricreare qui uno degli spettacoli più suggestivi di tutto il litorale italiano.
Nelle radure i gruccioni variopinti scavano in primavera i loro nidi; la passera solitaria, dal piumaggio azzurro lavagna lancia verso il cielo il suo canto.

Gli stagni di Porto Pozzo, a occidente delle foci del fiume Liscia, comunicano col mare, costituendo discrete peschiere. Abbondanti le fioriture di armeria, di profumatissima lavanda steca, di papavero di mare giallo oro. Nei macchioni di ginepro si può con un po’ di fortuna incontrare in primavera la splendida ghiandaia di mare, dalle ali turchese e zaffiro e dal groppone nocciola.

Qui la leggenda vuole approdasse Ulisse, quando intrappolato in un mare assolutamente sconosciuto, incappò nei feroci Lestrigoni, dediti alla pastorizia. Il luogo è descritto infatti nell’Odissea come un porto insinuato profondamente entro la terra, stretto tra rupi protese come braccia a serrarne l’imboccatura.

Sembra proprio il ritratto di un fiordo e Porto Pozzo è infatti esattamente un fiordo nel cuore del Mediterraneo, nella più irta, selvaggia e pericolosa delle coste italiane.
Mimetizzati nella macchia e tra le rocce si trovano alcuni fortini militari eretti nel XVIII secolo, dai Savoia. Una delle strutture meglio conservate è quella di Monte Altura, a picco sul mare.