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TERRITORIO

Montagne aspre e colline dolci, crinali coperti dai boschi e piccoli fazzoletti di pianura coltivati.
Le profonde e strette gole del Supramonte, scogliere rosse e le bianche falesie a picco sul mare.

Il territorio dell’Ogliastra è uno spettacolo in sè,
le forme delle rocce e i paesaggi sono quanto di più selvaggio si possa trovare nel Mediterraneo.

Ecco le cose più spettacolari del territorio ogliastrino: 

  • Supramonte di Baunei e Urzulei
    è un altopiano calcareo. Secondo alcuni la zona più aspra dell’intero Mediterraneo.
    Grotte, gole, doline, e latri fenomeni carsici fino alle falesuie costiere
  • Taccus di Jerzu, Ulassai, Osini e Gairo 
    enormi torrioni calcarei
  • Porfido rosso e granito
    dei monti di Arzana, Villagrande e Talana che costituiscono il versante ogliastrino del massiccio del Gennargentu
  • Punta La Marmora
     il tetto della Sardegna (1834 m.), nel territorio di Arzana
  • Gorropu, il canyon più profondo d’Europa 
    vertiginose pareti di roccia, alte fino a 500 metri
  • Le cale sabbiose
    incuneate tra le falesie, sbocchi naturali delle “codulas” che partono dall’entroterra attraversandolo: Goloritzé, Mariolu, Biriola, Sisine e Ilune
  • Le guglie
    che sovrastano il mare alternandosi alla scogliera verticale.
    Non perdere P.ta Caroddi (m.148), pinnacolo di calcare che ombreggi le sabbie di Cala Goloritzè e Pedra Longa, una enorme piramide di calcare che sembra posata sul fondale sabbioso.
  • Fenomeni carsici
    che hanno dato luogo a forre, inghiottitoi, sprofondamenti e ampie brecce che incidono il suolo: da segnalare, in territorio di Baunei, la voragine del Golgo, o “Su Sterru”, dolina profonda 294 m.
  • Grotte
    tra le tante, e tutte di estremo interesse speleologico, quali quelle de “Su Marmuri” ad Ulassai, la grotta “Taquisara” a Gairo e “Sa domo ‘e s’orcu”, in territorio di Urzulei, dove furono ritrovati fittili e bronzetti nuragici
  • Perda Liana (m.1.293), il faro del Gennargentu
    un imponente torrione calcareo molto caratteristico, ricco di fossili e visibile da tutta l’area del Gennargentu.

COSA SONO?

  • le codulas
    strette valli solcate da torrenti in secca percorrendo le quali si può, in alternativa al più agevole e consueto utilizzo delle imbarcazioni private e dei traghetti, giungere dal Supramonte al mare.
  • i taccus
    affioramenti rocciosi calcarei, più o meno estesi, isolate contrafforti caratterizzate da profonde scarpate coronate da una fitta copertura di lecci e corbezzoli, agrifogli e ginepri

foto:
– guglia di Goloritzè (M.Vacca) 
– cascate di Ulassai
– la gola di Gorroppi (P.Rinaldi)