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10 COSE DA NON PERDERE
 

  • Ristorante Al Tonno di Corsa a Carloforte
    Il ristorante più famoso dell’isola di San Pietro
    In questo caratteristico ristorantino che si affaccia sul mare, il protagonista è il tonno. Da assaggiare l’insalata con il cuore del pesce e quella con la polpa accompagnata da peperoni o fagiolini. E a Carloforte, in via Marconi 47.
  • Ristorante La Ghinghetta a Portoscuso
    Il celebre ristorante di Portoscuso
    Elegante e raffinato. Per iniziare propone tartare di pesce e gamberi con ovetto di quaglia e un cucchiaio di caviale. Ottimi gli affumicati della casa, preparati con il muggine o con la cernia; delicatissima anche la terrina di aragosta.
    Tra i primi segnaliamo la fregola in brodo d’astice. Tra i piatti di terra, squisiti i pasticci imbottiti con ripieni di carne o anguilla.
  • La Spiaggia di Torre Chia
    Uno dei tanti “gioielli marini” della zona
    Il litorale costituito da sabbia finissima è sovrastato da una torre litoranea spagnola del Cinquecento. L’acqua è trasparentissima e regala nelle giornate più calde sensazioni meravigliose. Magnifiche in primavera le fioriture del Mesembriantemio, che colorano la spiaggia dorata di rosa. 
  • La Litoranea da Masua a Nebida
    Il percorso ricavato su un terrazzo tagliato nel ripido costone, consente scorci panoramici tra i più belli dell’isola per i contrasti cromatici e l’andamento frastagliatissimo della costa, il tutto in un ambiente litologico di grande interesse. Bellissimo lo scoglio calcareo del Pan di Zucchero, davanti alla suggestiva spiaggetta di Masua-Porto Flavia.
  • La Spiaggia di Piscinas
    Il deserto sardo
    La spiaggia è circondata per oltre tre chilometri quadrati da dune altissime. Il litorale, lungo 6 km è deserto in molti suoi tratti, persino d’estate. C’è una sola costruzione: l’Hotel “Le Dune”, una struttura industriale restaurata che si integra alla perfezione con l’ambiente circostante.
  • I Coltelli Artigianali di Guspini
    Splendidi oggetti apprezzatissimi dai collezionisti
    Sa Guspinesa classica e tronca, due magnifici coltelli a serramanico che insieme alla pattadesa e all’arburesa sono l’orgoglio della coltelleria artigianale isolana. La seconda, “spuntata” dalla Legge Giolitti, era l’oggetto indispensabile dei minatori di Montevecchio che utilizzavano la Guspinesa, per mangiare e tagliare pane e formaggio nei rari momenti di pausa lavorativa.
  • Le Miniere abbandonate e il paesino di Montevecchio
    Le strutture della miniera e il villaggio completamente immersi nel verde
    Il piccolo insediamento si trova al centro di un complesso metallifero, che sino a qualche decennio fa era uno dei più produttivi d’Europa. Conserva grandiosi impianti ottocenteschi, inseriti in uno splendido paesaggio naturale. Da visitare le palazzine di Gennas, con il bel palazzo della direzione, ora adibita a museo,  i pozzi di Piccalinna e Sant’Antonio e la lalveria Principe Tomaso.
  • Il Matrimonio Maurreddino
    L’antico matrimonio rivive a Santadi
    Nella prima quindicina di Agosto si svolge a Santadi il “Matrimonio Maurreddino”. Il rito, ripreso negli anni ’70, si rifà ad un’antica usanza, propria di alcune poipolazioni della Mauritania che, in epoca romana, si trasferirono nel Sulcis. Gruppi in costume e carri addobbati a festa accompagnano gli sposi alla chiesa parrocchiale.
  • La Grotta di San Giovanni a Domusnovas
    L’unica grotta in Italia interamente percorribile in auto
    E’ un’incredibile grotta-galleria interamente attraversata da una strada percorribile in auto; ai lati della galleria principale si trovano altri cunicoli, alcuni dei quali visitabili. Formatasi per un cedimento della enorme massa calcarea, si apre sulla parete verticale del monte Acqua (540 metri).
  • La Chiesa di Santa Maria a Tratalias
    La più bella chiesa romanica del Sulcis
    Il monumento in stile romanico-pisano,  fu edificato nel XIII secolo in trachite grigia. Ha la facciata divisa da una cornice ad archetti pensili, mentre il portale è incorniciato da lesene ed ha un rosoncino nella parte superiore. Nelle fiancate si aprono due portali, l’interno a tre navate è diviso da pilastri.