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PER FARSI UN’IDEA
 

La pianura più vasta della Sardegna interposta fra i golfi di Cagliari e Oristano, attraversata da fiumi e vasti specchi d’acqua stagnanti. In tempi antichi "Granaio di Roma" , bonificato nel secolo scorso rimane tuttora un "corridoio agricolo" importantissimo. In mezzo a tanti paesi più o meno grandi, il "terminale" della pianura è anche la città simbolo del Campidano: Cagliari, ricca di storia e di monumenti, continua a segnare, anche oggi, la vita dell’intera isola.
La macroarea comprende tre grandi zone: il Campidano vero e proprio, la Trexenta, a Nord di Cagliari e la Marmilla, che si divide tra l’Oristanese e la provincia di Cagliari.
I centri più importanti sono: Cagliari, Sanluri, Assemini, Sestu, Quartu Sant’Elena, Selargius, Sinnai.
Cagliari, capoluogo della regione e città più importante della Sardegna, fu importante emporio e piazzaforte in epoca punica, ma il suo territorio venne frequentato sin dall’epoca neolitica. Tantissime le testimonianze che giustificherebbero una visita della città, su tutte la Necropoli Punica di Tuvixeddu, l’Anfiteatro Romano, gli splendidi Bastioni e le Torri Pisane. Sanluri è un vivace borgo di aspetto quasi urbano. Interessante all’interno dell’abitato il Castello di Eleonora D’Arborea, eretto nel 1200. Assemini è una cittadina di recente conversione industriale. La tradizionale vocazione agricola è rappresentata dalla persistenza nel nucleo vecchio delle caratteristiche case in mattoni crudi. Interessante anche l’Oratorio di San Giovanni, chiesa di impianto altomedievale. Sestu è un antico borgo rurale sommerso dall’espansione edilizia moderna, che conserva tuttavia alcune testimonianze del passato. Da segnalare, la chiesa di San Gemiliano, eretta dai monaci Vittorini nel XIII secolo. Quartu Sant’Elena, ex-borgo agricolo è oggi la terza città dell’isola. Interessante nel centro storico la chiesa medievale di Sant’Agata; da citare anche la casa-museo Sa Dom’ e Farra: all’interno di una vecchia casa campidanese sono conservati numerosissimi pezzi di interesse etnografico, appartenenti alla cultura contadina del Campidano. Bella anche la chiesa di Santa Maria di Cepola, edificata nel XII secolo. Selargius, cittadina di probabile origine fenicia,  fu un importante centro in epoca medievale. Interessanti la chiesa della Beata Vergine Assunta, di origine aragonese, e la piccola chiesa medievale di San Giuliano. Sinnai  è un grosso borgo adagiato su una serie di rilievi collinari, al confine con il Sarrabus. Alla periferia dell’abitato citiamo la chiesa quattrocentesca di Santa Vittoria, dove è stato trovato un piccolo retablo attribuibile probabilmente a Lorenzo Cavaro. Bella anche la parrocchiale di Santa Barbara, di impianto cinquecentesco.
E’ invalso l’uso di ripartire il Campidano in senso longitudinale: il Campidano orientale, morfologicamente definito dai colli vulcanici di Nuraminis-Serrenti e da quelli di Sanluri e Sardara, conclusi a Nord dal complesso del monte Arci; il Campidano mediano, alluvionale e superficialmente uniforme; il Campidano occidentale, anch’esso movimentato dalla presenza delle alture dell’Iglesiente.
La costa, compresa nel Golfo di Cagliari, presenta i punti più suggestivi nel territorio dello stesso capoluogo e in quelli di Quartu Sant’Elena e Sinnai. Molto bella a Cagliari la spiaggia del Poetto e alcune cale lungo la litoranea per Villasimius.
Fra i numerosissimi prodotti tipici della zona citiamo il vino Nuragus, ottimo per abbinamenti a base di pesce. Altri vini tradizionalmente apprezzati nel cagliaritano sono il Girò e il rosso Monica. Apprezzati anche i vini da dessert Malvasia, Moscato e Nasco. Fra  le mille leccornie spiccano i malloreddus, su civraxiu, le panadas e la burrida. Ricca la produzione di dolci: pardulas, candelaus, gueffus, gattò, piricchittus e pistoccus solo per citarne alcuni.
Per quanto riguarda l’artigianato ricordiamo i cestini di paglia di grano intrecciata di Sinnai e la vasta produzione del ferro battuto cagliaritana. Fiore all’occhiello dell’artigianato campidanese è però la ceramica: Assemini, Selargius e Cagliari sono i centri che vantano i laboratori più importanti. I congiulargius (i vasai) realizzano tegami, pentole, brocche, dette marigas, lavorati a rilievo in stile barocco e con colori sorprendenti. Belli anche i tappeti e gli arazzi di Sardara.