Home E Guida Turistica E MACROAREA 4>10 COSE DA NON PERDERE 

10 COSE DA NON PERDERE
 

  • Sa Merca
    Muggine lesso secondo una ricetta esclusiva di Cabras
    I pesci tagliati in trance vengono lessati, salati e messi ad asciugare su una foglia palustre: la zibba. Il muggine viene avvolto con la zibba e chiuso alle estremità con un giunco. L’involucro vegetale regola la consistenza della polpa e la corretta concentrazione del sale.  Si serve freddo.
  • L’Ardia di Sedilo
    La festa campestre in onore di Costantino che la tradizione popolare considera, a torto, santo
    Si svolge tra il cinque e l’otto Luglio nel santuario campestre di Santu Antine, ad un km circa dall’abitato di Sedilo. E’ una spettacolare (e spericolata) corsa a cavallo in onore di San Costantino. Ricorda la battaglia in cui Costantino sconfisse Massenzio . Alla manifestazione assistono decine di migliaia di spettatori.
  • La Sartiglia di Oristano
    Il Carnevale di Oristano dominato dalla spettacolare gara equestre
    E’ una classica giostra che si corre lungo le strade del centro storico del capoluogo. Si tiene l’ultima domenica e l’ultimo martedì di carnevale ed ha origine antiche, si pensa infatti risalga al periodo giudicale. La tradizione locale vuole propiziatrice di un copioso raccolto.
  • La Chiesa di Santa Giusta
    La splendida cattedrale del paese vicino ad Oristano
    La chiesa di epoca romanica (XII secolo) è realizzata in trachite, in forme pisane e influssi lombardi. Ha facciata con archi, una trifora e il timpano con rombo centrale. L’interno è atre navate separate da colonne, alcune di provenienza dall’antica Tharros.
  • La città punico-romana di Tharros
    La splendida città punico-romana all’estremità del Sinis
    Il luogo venne edificato nell’VIII sec. dai Fenici sopra i resti di un centro nuragico. Nel VI sec. Divenne una piazzaforte punica e crebbe notevolmente d’importanza durante il periodo romano. Nel X sec. fu capitale del Giudicato d’Arborea, poi abbandonata per i tentativi di invasione arabi. Si possono vedere necropoli, templi, il tophet e tratti della cinta muraria.
  • Il Vino Semidano
    La riscoperta di un “bianco” particolarissimo
    Trascurato sino a qualche decennio fa per la mediocre resistenza alle avversità e alle malattie del vitigno, il Semidano vive un periodo di rinascita. Ha un bel colore giallo paglierino chiaro, il profumo è gradevolissimo, fresco e lievemente fruttato. Il sapore è fine e secco, il tutto confortato da un’apprezzabile gradazione alcolica. Ideale con piatti a base di pesce.
  • I Tappeti di Mogoro
    La produzione artigianale tessile di uno dei centri pilota dell’I.S.O.L.A.
    A Mogoro si producono ancora tappeti e arazzi di pregio e qualità, secondo tecniche tradizionali. Il motivo dominante o “mostra”, è costituito dagli inesauribili temi della flora e della fauna locale, a cui si affiancano disegni geometrici, simboli araldici e allegorici. La cura estetica e il fascino irreale della civiltà nuragica rendono inconfondibili tali manufatti.
  • La Spiaggia di Is Aruttas
    La perla del Sinis
    La spiaggia è unica nel suo aspetto, è formata infatti da piccoli granuli di quarzo tondeggianti, di colore bianco e rosa. Ideale passare una notte in tenda e, all’alba, godersi questo spettacolo per pochi intimi. Pacifica e poco affollata anche in pieno agosto.
  • L’Isola di Mal di Ventre
    L’isola del Lord inglese
    A poca distanza dalla costa del Sinis si trova l’isola di Mal di Ventre, di proprietà di un nobile inglese: 80 ettari di splendide calette e macchia mediterranea ad alto interesse naturalistico.
    Una passeggiata lungo la riva consente di scoprire tanti altri angoli incantevoli, con piccole spiaggette dalla sabbia costituita da granuli di quarzo traslucidi, identici a quelli di Is Arutas.
  • L’Area archeologica di Santa Cristina di Paulialtino
    Il santuario di età nuragica e lo splendido tempio a pozzo
    Importante sito turistico dove è possibile visitare un nuraghe, il santuario, un villaggio di capanne e soprattutto lo spettacolare tempio a pozzo. Quest’ultimo, realizzato durante il Bronzo Finale, è costituito da blocchi squadrati e consta di un recinto che racchiude il vestibolo e la scala che conduce alla camera sotterranea.