Home E Guida Turistica E MACROAREA 6>10 COSE DA NON PERDERE 

10 COSE DA NON PERDERE
 

  • I Tacchi
    Le Dolomiti della Sardegna
    Sono dei forti rilievi calcarei che si elevano imponenti su rilievi conici, dando al paesaggio dell’Ogliastra meridionale un aspetto aspro, quasi alpino. Celebra tra tutti la “Perda Liana” (1293 metri s.l.m.) a qualche chilometro dal lago alto del Flumendosa.
  • La Spiaggia di Santa Maria Navarrese
    Un oasi di tranquillità nella Sardegna centro-orientale
    Bella spiaggia dominata da una torre litoranea spagnola del Seicento. Partendo da Tortolì si raggiunge Lotzorai; dal paese si svolta a destra e dopo un km si giunge ad un camping in prossimità della spiaggia. Al largo della rada emerge la piccola isola dell’Ogliastra, l’antica “Agugliastra”, che avrebbe dato il nome alla regione. 
  • Le Grotte di Ulassai
    Le splendide concrezioni della grotta de su Marmuri
    Scavata nel massiccio calcareo a monte dell’abitato, è raggiungibile dal paese attraverso un percorso asfaltato di intensa suggestione, inciso tra le rocce di tre tacchi contigui, separati da profonde gole. Splendide concrezioni all’interno della grotta, una delle più belle della Sardegna per la grandiosità delle sale e delle voragini.
  • Il Vino Cannonau
    Celebrato da Gabriele D’Annunzio, è il più noto dei vitigni sardi
    Diffuso ovunque, trova, però, il suo habitat ideale in Ogliastra. E’ un vino DOC di colore rosso rubino, che tende al granato con l’invecchiamento. Il gusto è secco, caldo, molto morbido. Queste caratteristiche e la sua elevata gradazione fanno del Cannonau un vino ideale accostato a pietanze sarde altrettanto vigorose.
  • Sa Vrue
    Costituiva il companatico ideale nell’alimentazione dei pastori
    Latte cagliato di pecora e di capra veniva confezionato in un recipiente di sughero e consumato non prima delle 48 ore, una volta raggiunta la necessaria consistenza ed un giusto punto di acidulo. Il prodotto è delicato e rinfrescante, ma piuttosto raro, non esiste infatti una produzione organizzata ed è attualmente scomparso dalle aziende zootecniche. 
  • La Sacra Famiglia di Antonio Mainas a Barì Sardo
    Il pregevole dipinto attribuito al famoso artista cagliaritano
    All’interno dell’abitazione del parroco (un tempo stava in sacrestia) di Barì Sardo è custodita una bella tela del XVI secolo attribuita ad Antonio Mainas e raffigurante la Sacra Famiglia.
  • I Culurgiones d’Ogliastra
    Pasta tipica della regione, sono dei ravioli costituiti da una sfoglia e da un ripieno a base di formaggio fresco di pecora, eventualmente arricchito con bietola o carne, oppure con cipolla o patate. Possono essere conditi con un sugo di pomodoro o più semplicemente con l’olio d’oliva e pecorino sardo.
  • Le Coperte di lino di Barì Sardo
    La prestigiosa produzione tessile di Barì
    Tra le produzioni artigianali di Barì Sardo segnaliamo quelle di tende e cuscini in lino, ma soprattutto delle coperte, sempre di lino, lavorate con la pregevole tecnica detta “A Pibiones”, a grani.
  • Tombe dei Giganti Selene
    Vicino a Lanusei le tombe granitiche dell’Età del Bronzo
    Le tombe restaurate da poco mostrano tipologie e cronologie differenti. La più antica ha restituito materiali del Bronzo Medio e ha facciata ad esedra. La seconda (Bronzo Recente e Finale), ha ingresso architravato e la camera conserva ancora il pavimento lastricato.
  • L’Abitato di Gairo Vecchia
    Il paese fantasma
    Gairo Vecchia, Osini e Gairo Sant’Elena sono tre paesini quasi totalmente abbandonati a causa delle frane determinate dalle eccezionali piogge autunnali del 1951 e 1953. Come tutti i luoghi abbandonati, i tre villaggi infondono una certa suggestione.