10 COSE DA NON PERDERE
- Le Torri e i Bastioni spagnoli di Alghero
Il sistema difensivo della “Fedelissima”
Alghero conserva tuttora numerosissime testimonianze del periodo aragonese e spagnolo. Interessanti nel nucleo storico, oltre ai numerosi tratti della cinta muraria, le torri difensive di San Giacomo, di San Giovanni, di Vincenzo Sulis e della Maddalena. - La Fontana del Rosello a Sassari
Il simbolo della città
La fontana è situata in una vallata che fiancheggia l’antico abitato sul lato orientale. Fu trasformata da maestranze genovesi, verso il 1605, in forme tardo-rinascimentali, ma era già conosciuta nel 1295. Al culmine è posta la statua equestre di San Gavino. Sul bordo superiore si trova un’altra statua detta “Giogli”. Molto belle le 12 bocche leonine da cui sgorga l’acqua. - Il Santuario di Monte D’Accoddi
La ziqqurat del Mediterraneo
Rappresenta un caso unico in Sardegna: si tratta di un edificio megalitico a forma di tronco di piramide, con lunga rampa di accesso che conduce alla terrazza. Realizzato in età calcolitica il monumento è circondato da alcune capanne, probabilmente le abitazioni dei pellegrini. - La Necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero
Le domus de janas con il simbolo del toro
la necropoli è costituita da 38 domus de janas di impianto “Ozieri”. Si accede all’interno tramite ingressi a pozzetto verticale o a corridoio. Le planimetrie mostrano schemi articolati in più celle e spesso hanno decorazioni quali false porte, cornici, colonne, pilastri, zoccoli, o protomi taurine, talvolta decorate di rosso. - Il Coltello artigianale di Pattada
Un magnifico oggetto apprezzato da collezionisti ed estimatori
“Sa Pattadesa” è il coltello a serramanico per antonomasia in Sardegna. Realizzato da sapienti artigiani ha dimensioni e fattezze che variano per gusti e tasche. Solitamente presenta un manico in osso con anima in metallo e una lama a foglia di mirto. Ancora oggi è uno degli utensili più utilizzati nell’isola. - Ristorante Al Tuguri ad Alghero
Un classico ad Alghero
I piatti e l’arredamento richiamano la tradizione catalana. Tra gli antipasti, mousse di ricci di mare (i bogamarì) e polpetti in agliata. Tra i primi, linguine con filetti di razza e aragosta all’algherese. Nella cittadina catalana non potrete chiedere di meglio. E’ in via Maiorca 113. - Spiagge della Pelosa e della Pelosetta a Stintino
Le spiagge più belle di Stintino
Splendide spiagge di sabbia bianca e finissima con fondali che degradano dolcemente e acque dal turche se all’azzurro. In agosto sono letteralmente prese d’assalto. Si raggiungono prendendo la circonvallazione di Stintino fino a ricongiungersi con la strada che proviene dal paese. A questo punto si svolta a sinistra e si continua sino alla fine della strada asfaltata. - La Chiesa di Santissima Trinità di Saccargia
La chiesa romanica più famosa dell’isola
Il primo impianto risale all’XI secolo. Nel paramento si alternano blocchi basaltici scuri e calcare bianco, la facciata ha due ordini di arcate con decorazioni in pietra e ceramica. L’interno ha navata unica e pianta a croce commissa con transetto fornito di tre absidi: quello centrale mostra importanti affreschi di età romanica. - La Chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio
Il gioiello romanico lungo la strada Oschiri-Ploaghe
Situata presso un antico villaggio rurale, rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica. Fu costruita nel XII secolo sopra strutture di un precedente edificio. L’ingresso è preceduto da un atrio con tre arcate decorate, le fiancate hanno archetti su mensoline con motivi antropomorfi. L’interno è a tre navate. - La Roccia dell’Elefante a Castelsardo
Un “gioco” della natura riutilizzato dall’uomo del Neolitico
Lungo la strada Castelsardo-Sedini, in prossimità di un quadrivio, troviamo un imponente masso trachitico dalla caratteristica forma di elefante a causa del modellamento naturale subito. All’interno presenta alcune domus de janas di epoca neolitica che mostrano scolpite alle pareti protomi taurine.