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Un salto nel "Meridiano Romanico" passando attraverso Sassari, il capoluogo, e Alghero "la Catalana". Incredibili testimonianze preistoriche, spiagge, una natura incontaminata, ma soprattutto tantissime chiese romaniche, volute dai nobili e edificate dai monaci durante il medioevo. Intorno paesaggi aspri e silenziosi: il tutto nella Sardegna del Nord.

La macroarea comprende diverse zone: la Nurra, a Ovest, il Turritano (o Romangia), a Nord-Ovest, l’Anglona, a Nord-Est, il Logudoro al Centro, il Meilogu, a Sud-Ovest, il Goceano a Centro-Sud, e il Montacuto a Centro-Est .
I centri più importanti sono: Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso, Ittiri, Ozieri, Buddusò.
Sassari, capoluogo di provincia è la seconda città della Sardegna. Fondata durante il medioevo, conserva interessanti monumenti: i resti della cinta muraria e qualche torre, il Palazzo Ducale edificato nel XVIII secolo, Palazzo Giordano, il Duomo di San Nicola, la Chiesa di San Pietro di Silki e la splendida Fontana del Rosello. Alghero, fondata nel XII secolo dai Doria, è una bellissima cittadina di mare. Centro turistico fra i più importanti dell’isola, oltre alla tipica parlata catalana, conserva significative testimonianze della dominazione aragonese: le torri difensive e i tratti della cinta muraria, numerosi palazzi ad uso privato, la Chiesa e il Chiostro di San Francesco e la Cattedrale di Santa Maria. Nei dintorni notevoli il Nuraghe Palmavera e le necropoli di Anghelu Ruju e Santu Pedru. Porto Torres, la romana Turris Libisonis, fu fondata nel I secolo a.C. Oggi è un importante scalo marittimo, nonché uno dei centri più importanti dell’economia isolana. Bellissima nell’abitato la chiesa romanica di San Gavino. Interessanti anche i resti delle terme romane. Nei dintorni merita una visita lo straordinario altare prenuragico di Monte D’Accoddi. Sorso è un grosso borgo agricolo. Interessanti testimonianze prenuragiche, nuragiche e romane nel territorio. Ittiri è una ricca cittadina sorta in epoca romana su insediamenti nuragici. Belle all’interno del paese le chiese spagnole della Madonna del Carmelo, della Madonna di Monserrato e il convento di San Francesco. Ozieri nel Logudoro, fu edificata in un territorio ricchissimo di insediamenti prenuragici e nuragici. Nell’abitato, belli alcuni palazzi in stile aragonese e neoclassico. Buddusò è un grosso centro dall’economia basata sull’estrazione e sulla lavorazione del sughero e del granito. Bello il centro storico, con le strade lastricate e i palazzi costruiti in granito.Il territorio del Sassarese è prevalentemente montuoso e molto eterogeneo. Si passa infatti dai calcari della Nurra ai banchi vulcanici dell’Anglona. Il tavolato calcareo riprende nel Logudoro ed è interrotto dai graniti dell’Altopiano di Buddusò.
Le coste sono bellissime: alte e spettacolari nel territorio di Alghero, basse e sabbiose a partire dall’isola dell’Asinara.
Tra le spiagge ricordiamo: spiagge di Badesi e di Marina di Sorso, in Anglona, le spiagge di Stintino e tutte le spiagge dell’Algherese.
Fra i prodotti tipici della zona segnaliamo i vini Cannonau, i Vermentini, i Cagnulari, fino al Torbato e ai più delicati e meno impegnativi vini Novelli. Le specialità gastronomiche sono tantissime: si va dalla polpagliara e l’aragosta alla catalana tipiche di Alghero, a sa giogga minuda, lo zimino e sa cauladda, diffusissimi nella zona di Sassari. Ottimi i formaggi di Thiesi e le ciliegie di Bonnannaro, mentre tra i dolci citiamo i sospiri di Ozieri e sos papassinos.
L’artigianato è ben rappresentato dalla lavorazione del sughero a Buddusò e da quella del corallo ad Alghero. Tipici di Castelsardo, Sennori, Sorso e Tergu sono i cesti e i canestri, realizzati intrecciando le foglie di palma nana. Sassari vanta invece una grande tradizione nella lavorazione del ferro battuto, mentre Bonorva si distingue per la tessitura e il ricamo di splendide tovaglie di lino. Molto belli anche i tappeti di Nule, le cassapanche intagliate di castagno o di quercia di Buddusò e le coperte di lana grezza (Fressadas) prodotte a Villanova Monteleone. Pattada, infine, è il "regno" del coltello a serramanico sardo artigianale.