Ringraziamo gli amici di
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per il materiale sul Monte Sirai
Provincia: CA
Sottoregione: Sulcis
Dove: Ad 1 km da Carbonia, percorrendo verso Nord la statale 126, si raggiunge Monte Sirai.
Sulla sommità si trovano i resti di un centro fortificato Fenicio-Punico, fondato intorno al VII secolo a.C., per garantire l’espansione nell’entroterra Sardo, ricco di giacimenti minerari. In seguito venne utilizzato anche dai Romani, durante le guerre civili, e poi abbandonato.
Il sito svolgeva anche una funzione protettiva del territorio sulcitano, per contrastare gli attacchi provenienti dall’interno della Sardegna sud-occidentale.
L’insediamento risulta di aspetto tipicamente militare, come appare anche dalla fortificazione con una cinta muraria a forma di fuso che delimita tutto il sito.
L’ingresso principale dell’acropoli appare a tenaglia e si apre nella parte nord-orientale della cinta muraria che circonda la fortezza. Attraverso un corridoio si arriva poi ad una piazza nella quale si trova il mastio.
Tale struttura, che rappresentava il fulcro dell’acropoli, fu eretta sulle rovine di un nuraghe. Nel corso dei secoli conobbe numerose fasi edilizie e fu destinata a diverse funzioni: da centro difensivo dell’acropoli a luogo di culto.
Da qui si snoda un sistema viario che percorre tutta l’acropoli, separando e distinguendo le varie abitazioni.
Fuori dall’acropoli, verso Nord troviamo la necropoli, in cui sono state individuate una dozzina di tombe a camera ipogeica, con accesso a dromos, in genere chiuse da un portello in pietra. Le tombe presentano resti di decorazione a bassorilievo. Singolare la decorazione che appare nella tomba n.5, dove in un pilastro appare riprodotto al contrario il simbolo della dea Tanit, divinità cartaginese; il simbolo appare capovolto forse per un errore di chi eseguì il lavoro.
Procedendo verso nord si incontra l’area sacra, composta dal sacello e dal tophet. Il sacello occupa una piattaforma naturale di roccia trachitica a cui si accede tramite una scalinata monumentale. In tale area si svolgeva il rito del sacrificio. Sino ad alcuni anni fa prevaleva l’ipotesi che oggetto del sacrificio fossero i primogeniti delle famiglie più importanti per assicurarsi il favore divino. Da alcuni anni prevale invece l’ipotesi che al sacrificio fossero destinati piccoli animali con l’intento di scongiurare la frequente mortalità infantile.
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Informazioni e visite:
0781/64044