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MUSEO “IL CICLO DELLA VITA”

  • dove: Quartu S.Elena, cittadina contigua a Cagliari
  • arrivare: si trova alla fine della Via Eligio Porcu, al n° 271, quasi all’incrocio con Via Merello: è ospitato in una casa a corte ristrutturata.

E’ nato nel 1998 per iniziativa del Cav. Giovanni Battista Musiu, lo stesso creatore di Sa Dom’e farra.

Dalla nascita alla morte
Il tema conduttore della mostra permanente, allestita e curata dall’antropologa Elisa Piano, è costituito dall’analisi delle fasi fondamentali dell’esistenza umana, dalla nascita alla morte, lette alla luce della cultura tradizionale sarda: questi passaggi cruciali della vita sono illustrati da circa 5000 reperti etnografici di vario genere.

Vi è una sala dedicata alla nascita, con la ricostruzione di una scena immediatamente precedente al parto, in cui la levatrice posa sul grembo della partoriente alcune pietre considerate terapeutiche.

Vi è un settore dedicato all’infanzia, che raccoglie alcuni tra i giocattoli più usati nel mondo tradizionale sardo.

Esiste poi un reparto riservato alla pubertà, tappa importante di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta.

La sala del matrimonio è contrassegnata dalla presenza degli sposi, vestiti con gli abiti tradizionali, in atto di ricevere la benedizione nuziale da parte della madre della sposa. Completano il quadro i doni nuziali, il corredo di biancheria, la macina asinaria e molti altri utensili domestici, elementi necessari per costituire un nuovo nucleo familiare.

L’ultima sezione affronta il tema della morte: esso è rappresentato dal letto funebre, attorniato dalle prefiche piangenti; come vuole la tradizione, tutti gli specchi e i quadri sono ricoperti da teli neri.

Ricordiamo che all’interno del museo è conservata anche una bella ed interessante collezione di iconografia religiosa, che raccoglie santini, quadri, reliquiari, per un totale di 3000 pezzi.
Se ne consiglia vivamente una visita, per rituffarsi nel mondo affascinante e misterioso della tradizione sarda.

Curiosità
Come simbolo del museo è stato scelto Su Nenniri (in italiano erma), il vaso contenente germogli di cereali o legumi fatti crescere al buio (perciò di colore bianco).
L’utilizzo a scopo rituale di questi germogli si ricollega a certi culti mediterranei (rito di Adone, di Attis), che celebravano la ciclicità e l’eternità della vita attraverso la morte e la rinascita delle coltivazioni.