Home E Guida Turistica E PARROCCHIALE DI SANT’ELENA 

Sorge nella piazza omonima ed è dedicata alla santa che è stata la madre dell’imperatore Costantino.
Lo storico Giuseppe Manno riteneva che l’impianto primitivo risalisse a prima del XIII secolo: in effetti la stessa dedicazione farebbe propendere per quest’ipotesi.
Attualmente l’edificio si presenta in eleganti forme neoclassiche, risultato di un radicale restauro attuato nel periodo compreso fra il 1780 e il 1825.
La facciata, alta e stretta, culmina con un timpano triangolare.
Una cornice divide il prospetto in due sezioni: nella parte inferiore si apre il portale, sovrastato da un listello poggiato su dentelli; la parte superiore è invece dominata da un’ampia finestra a luce rettangolare, inscritta in una lunetta di notevoli dimensioni.
A sinistra del prospetto, si innalza la torre campanaria: a sezione ottagonale, risulta suddivisa in quattro ordini mediante due cornici e una balaustra. Si conclude con una bella cupola emisferica. Il suo impianto è del 1600, con ulteriori modifiche nel corso dell’Ottocento.
Ancora a sinistra, incontriamo l’ex oratorio delle Anime del Purgatorio, la cui edificazione risale al 1755. Era così chiamato perché in origine fungeva da cappella cimiteriale e da ossario: infatti, prima della costruzione dell’attuale camposanto, l’antico cimitero quartese sorgeva proprio in quest’area.
Questa cappella è nota ai quartesi come ex oratorio di Bonaria, perché è stata anche sede dell’omonima congregazione.
A destra della chiesa, si eleva invece la torre dell’orologio, costruita fra l’800 e il ‘900.
La pianta dell’edificio si presenta a croce latina ed è dotata di transetto, presbiterio e coro. La copertura culmina con una vasta e bella cupola ottagonale, impostata su un tamburo e poggiata su una cornice riccamente decorata. Anche tutto lo spazio interno della chiesa, ripartito in tre navate, mostra una decorazione molto fastosa.
L’altare maggiore, il cui arredo era stato realizzato in forme barocche nell’Ottocento, fu arricchito nel secolo successivo da un gruppo scultoreo, opera del grande Giuseppe Sartorio: esso funge da sostegno alla nicchia ospitante il simulacro di Sant’Elena ed è costituito da bianchissime nuvole di stucco da cui dipartono due maestosi angeli.
Preziosi documenti d’archivio ci informano che l’impianto precedente al rifacimento sette-ottocentesco era a navata unica, con coro e presbiterio: nove cappelle, costruite in periodi diversi, si aprivano ai lati della navata stessa.
Il prospetto principale doveva presumibilmente seguire lo stile gotico-catalano proprio del XIV secolo.
All’inizio del 1600 risale invece l’antico oratorio del Rosario, situato nell’area posteriore della chiesa attuale: oggi è adibito a museo parrocchiale. La sua bella copertura in stile gotico-aragonese è costituita da una struttura a volta stellare, definita da costoloni modanati: essi traggono origine da quattro capitelli angolari.
Per la ricchezza dei tesori conservati, il museo parrocchiale merita sicuramente una visita.
Curiosità
Sant’Elena è oggetto di grande devozione da parte dei fedeli: particolarmente seguita è la grande festa a lei dedicata, che si svolge a metà settembre. Il simulacro della Santa viene portato in processione per le vie cittadine, preceduto da uno spettacolare giogo di buoi, ornato con nastri e fiori: è degna di nota la grande partecipazione dei quartesi all’evento.
Alla festa sono state associate manifestazioni collaterali, quali la sagra dell’uva, del vino e del pane, che continuano a ricordare l’antica vocazione agricola di Quartu.