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La collezione
La collezione è costituita da una ricca produzione pittorica  ma anche da una significativa collezione etnografica (tessuti, gioielli, mobili, armi, ceramiche) che purtroppo deve essere esposta a rotazione per problemi di spazio.

Il cuore della collezione pittorica è costituito dai retabli.
La parola retablo viene dal latino “retro tabula” che significa “dietro la mensa dell’altare”: i retabli sono, infatti, grandi strutture lignee che venivano disposte dietro l’altare.
Erano costruiti, secondo schemi precisi, assemblando diverse parti, pannelli e cornici, in un unico grande edificio.
Ciascuna parte del retablo era dipinta e decorata: i soggetti erano sempre sacri e riguardavano la vita dei santi oppure episodi della vita di Gesù.
I primi retabli sono espressione della cultura tardo gotico catalana unita a influenze fiamminghe: la Sardegna del 1400 faceva parte della Corona d’Aragona, così molti artisti spagnoli giunsero nell’isola.
Sono conservati nella Pinacoteca di Cagliari i retabli dei pittori catalani J. Figuera, R. Thomas, J. Mates, J. Barcelo.
Non si conosce l’identità dell’autore di alcuni importanti retabli che vengono attribuiti dunque al Maestro di Castelsardo e al Maestro di Sanluri.

Un altro importante nucleo della collezione pittorica è rappresentato dalle opere dei pittori della così detta “Scuola di Stampace”, nata intorno alla bottega dei Cavaro.
Pietro Cavaro, si formò a Barcellona e fu l’iniziatore della “Scuola di Stampace” così detta dal quartiere cagliaritano dove furono attive per un secolo e mezzo le botteghe della famiglia Cavaro e dei loro seguaci.
Di Pietro Cavaro, artista dotato di uno stile personale e di una grande tecnica pittorica, sono conservate: la “Deposizione”, “Sant’Agostino”, “S. Pietro”, “S. Paolo”, “S. Agostino in Cattedra”.
Del figlio di Pietro Cavaro, Michele, troviamo il “Trittico della Consolazione”, il “Retablo di Bonaria” e il “Retablo di Nostra Signora della Neve”.
Sono presenti anche alcune opere di A. Mainas, un altro esponente della Scuola di Stampace.

Fanno parte della collezione alcune tele di secoli XVII e XVIII, opere di artisti di differente provenienza come D. Fiasella, O. De Ferrari, F. De Mura.
In un altro gruppo di preziose opere troviamo la “Fuga in Egitto”, una tavola fiamminga della fine del XVI sec. e una “Madonna con Bambino” di pittore manierista del XVI sec..