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  • cosa: S. Antioco di Bisarcio, romanico dal campanile “dimezzato”.
  • provincia: Sassari
  • subregione: Logudoro
  • comune: Ozieri
  • località: piana di Chilivani

Descrizione:
Un sentiero scosceso ci introduce alla grande mole in trachite policroma dell’ex cattedrale di Guisarchu, ricostruita da maestranze pisane sulle ceneri della primitiva chiesa tra il 1150-60.
E’ infatti schiettamente pisano il catino absidale spartito in cinque specchi da semi colonne classicamente modellate, come pisane sono le losanghe gradonate, inscritte nelle lunette absidali, in trachite chiara a contrasto con il verde cupo delle tarsie triangolari.

Non sfugge alla vista il mozzo campanile, privo della cella campanaria per via di un fulmine, che tuttavia mantiene intatta la nitidezza d’impianto pisano nelle grosse paraste d’angolo (pilastro incassato con funzione portante) e nella teoria d’archetti su mensole.
Risale invece ad un’ulteriore fase costruttiva – databile tra il 1170-90 – l’avancorpo a due piani della facciata, unico esempio nell’architettura romanica isolana, di chiara ispirazione borgognone.

La parte inferiore è scandita da tre arcate, aperta quella centrale e con tre arcatelle quelle laterali con colonne poggianti su un leone accovacciato, mentre quella superiore, a destra, presenta un curioso aspetto di non finito con l’incipiente teoria di archetti a sesto acuto, aggiunta di epoca aragonese, e due tozze colonnine con capitelli.

L’interno della chiesa in trachite scura, di tipo basilicale senza transetto, diviso in tre navate, quelle laterali voltate a crociera, dà un forte senso di raccoglimento tipico, peraltro, dell’architettura romanica.

di Roberto Sanna
foto gentilmente concesse da
Maurizio Faedda di Romanico sardo 
web editing SP