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LA COSTA VERDE E IL SUO TERRITORIO

  • dove: in provincia di Cagliari, comuni di Arbus e Guspini.
  • posizione: costa occidentale della Sardegna, compresa tra Capo Pecora (Sud) e Capo Frasca (Nord)
  • lunghezza: 47 chilometri
  • centri abitati sul mare: Marina di Arbus, Tunaria e Torre dei Corsari 

La zona
Lo scrittore e giornalista Giampaolo Pansa, nell’introduzione al libro Montevecchio una miniera di emozioni, racconta: “Un anno sono capitato a Piscinas per quella che pensavo una piccola vacanza di mare, una delle tante che ho fatto in Sardegna. Invece sono stato catturato da un mondo che non conoscevo.
E adesso mi scopro prigioniero di una magia che mi terrà avvinto a sé fino all’ultimo dei miei giorni”.

Lungo la linea di costa si susseguono splendide spiagge, piccole cale, anfratti rocciosi, pareti a picco sul mare e veri e propri deserti di sabbia che arrivano sino al mare.
Tutto intorno, sconfinata, la macchia mediterranea, intervallata da olivastri e secolari ginepri coccoloni che si “arrampicano” sulle dune, piegati ad “accarezzare” il suolo dal forte vento di maestrale.

Guardando dal mare verso l’interno non si potrà non notare la massiccia mole dell’Arcuentu, imponente montagna circondata da mille leggende, sulla sommità della quale si trovano, ancora, le rovine di un castello di età giudicale.

La Natura
L’entroterra non infonde minor suggestione: boschi di lecci, sughere e roverella nascondono le spettrali strutture delle miniere abbandonate: la bellissima laveria di Lord Brassey nella miniera di Ingurtosu e i torrioni di Piccalinna e Sant’Antonio nella vallata di Levante della miniera di Montevecchio, veri e propri monumenti, dichiarati dall’Unesco “Patrimonio culturale dell’intera umanità”. All’interno si trova anche una vasta area di reperti archeologici  di grande interesse.

La vegetazione del sottobosco è ricchissima, tanto che Legambiente ha ottenuto, dal comune di Guspini, di aprire una sede nei locali della vecchia scuola, per studiare da vicino flora e fauna di quest’angolo di paradiso.
In primavera colpiscono i meravigliosi colori della ginestra, dei mandorli, dei peschi e delle acacie.

Con la chiusura delle miniere, la zona è diventata il regno del cervo sardo, un ungulato che vive nell’isola da migliaia di anni, ora divenuto, finalmente, specie protetta.
Nel territorio vivono anche molte altre specie selvatiche, come il gatto selvatico, la volpe, la martora, il cinghiale, i falchi, le poiane, l’aquila di Bonelli e ancora una varietà incredibile di uccelli.