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10 COSE DA NON PERDERE
boschi fittissimi, cervi in libertà e rocce scolpite dal vento.
una roccia granitica davvero spettacolare: nel tempo l’acqua e gli altri agenti atmosferici hanno modellato la pietra dandole un aspetto originale, infatti è nota anche come “Testa di Garibaldi” per la somiglianza con il profilo del busto dell’eroe.
in giunco e paglia di grano dalle tipiche forme a canestro e corbula con colorazioni gialle e rosse a motivi geometrici o floreali.
tomba megalitica del periodo nuragico (1600-500 a.C.). La “facciata” ha la classica forma a protome taurina (testa di toro)
il museo ricavato in una vecchia abitazione campidanese, espone numerosissimi oggetti appartenenti alla tradizione contadina ottocentesca quartese. Imperdibile per chi ama osservare da vicino come vivevano e quali strumenti utilizzavano i contadini sardi vissuti nel secolo scorso.
giudicati da Valery, nel suo “viaggio in Sardegna”, il miglior pane d’Italia e di Francia.
risalenti al XIII secolo di impianto romanico con capitelli di ricavati da templi pagani.
nel comprensorio di Campu Omu presso la caserma forestale Umberto Noci,
reperti riguardanti il cervo sardo e proiezione di audiovisivi.
e sul basso campidano da uno dei tanti punti panoramici del monte dei Sette Faratelli.