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IL TERRITORIO
La costa selvaggia
Il Golfo di Orosei si apre sulla costa orientale della Sardegna.
E’ un arco simmetrico che va da Capo Nero – a nord – a Capo Monte Santo, a sud.
Fulco Pratesi e Franco Tassi, nella loro “Guida alla Natura della Sardegna”, a proposito del Golfo di Orosei dicono: “…probabilmente il più bel tratto del litorale italiano in senso assoluto e, senza ombra di dubbio, il più aspro e selvaggio”.
Lungo la linea di costa si susseguono spiagge, piccole
cale, pareti a picco sul mare, guglie e pinnacoli di roccia, piccoli anfratti e grandi spelonche.
I boschi di lecci e la macchia mediterranea dell’entroterra arrivano fino al mare.
Sulle ripide pareti calcaree, ginepri secolari piegati dal vento.
Le cale sono spesso lo sbocco sul mare di strette gole, incassate fra le montagne, che penetrano fino all’interno: in sardo sono chiamate codule.
Sul fondo della codula il ruscello, spesso secco in estate: lungo le sponde e sul greto bellissimi boschetti di oleandri e ontani arrivano fino alle spiagge come succede a Cala Luna.
Il Golfo di Orosei è il fronte marino del Supramonte : un vasto territorio montuoso ancora selvaggio ricco di boschi e paesaggi lunari.
Lungo le alte pareti a strapiombo nidificano numerosi rapaci come il raro falco della regina, il falco pellegrino e la rarissima aquila del Bonelli.
Poco più a nord di Orosei, il Rio Cedrino, si butta nelle acque
profonde e pescose del Golfo.
foto, dall’alto:
– la Guglia di Goloritzè (foto di M. Vacca)
– Codula Fuili (foto di M. Vacca)