DA PLATAMONA A STINTINO
Lungo il tratto di costa che si affaccia sul nuovo parco dell’Asinara.
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A circa 15 Km dalla città di Sassari, troviamo la spiaggia di Platamona, nota come la spiaggia dei sassaresi.
Si tratta di un lungo arenile costeggiato da una vasta pineta.
Nella zona di Platamona sono presenti diverse strutture ricettive, come alberghi, ristoranti-pizzerie, lido attrezzato, un parcho giochi acquatici a soli 15 Km da Platamona verso est.
Inoltre è possibile noleggiare mezzi per voli ultraleggeri, con i quali è possibile godersi il panorama dall’alto.
Il breve tratto di strada che porta da Platamona a Porto Torres, cambia completamente d’aspetto, non troviamo lunghi tratti di spiaggia, ma scogliere di calcare erose dal vento e dal mare che racchiudono come un gioiello incastonato, la stupenda spiaggia di Balai .
In questo tratto troviamo, prima la torre di Abbacurrente, risalente al 1500 in pessimo stato di conservazione, successivamente troveremo, sul lato destro della strada, due chiesette dedicate ai martiri turritani Gavino, Proto, Gianuario.
Una situata sulla rocca manna di Balai e l’altra detta San Gavino a Mare, all’ingresso di Porto Torres, tradizionalmente ritenuto il luogo in cui i tre santi furono martirizzati.
Comunicanti con la chiesa di San. Gavino a Mare si trovano tre ambienti ad uso sepolcrale ricavati nella roccia.
Attraverso la gratta è visibile un ipogeo romano, sul lato sinistro la presunta tomba dei martiri, dietro l’altare, una cisterna coperta a botte che nell’alto medioevo fu trasformata in sacello.
Non possiamo non visitare la Basilica di San Gavino, che rappresenta una delle più belle chiese romaniche della Sardegna, ritenuta uno dei più interessanti monumenti di stile pisano e certamente il più antico in terra sarda.
Realizzata nell’XI sec. in conci calcari dai riflessi rosati, provvista di due absidi contrapposte soluzione unica in Sardegna e rara in Italia.
L’interno è diviso in tre navate da due pile di colonne alternate a pilastri cruciformi.
La copertura della navata centrale è a capriata, quella delle navate laterali si articola in volte a crociera.
Sotto la navata centrale si trova un’ampia cripta, ottenuta dalla trasformazione di un’area cimiteriale preesistente, nella quale sono conservati alcuni sarcofaghi risalenti all’età romana imperiale.
Lungo la parete della navata destra si può trovare un’iscrizione bizantina, che ricorda la vittoria sui barbari da Costantino.
In corrispondenza dell’abside (la parte della chiesa dove sta il coro) orientale è posto il catafalco (costruzione di legno che si erige in chiesa in occasione di un funerale) ligneo con le statue dei martiri Gavino, Proto e Gianuario, protettori della città turritana.
Dopo la stazione ferroviaria, in via Ponte Romano, si trova l’Antiquarium turritano, nel quale sono presenti i reperti ritrovati negli scavi dell’antica città romana di Turris Libisonis.
Di notevole interesse è un altare di marmo intitolato a Cuspius Felix nel quale, tra festoni, serpenti e altri simboli, è presente la divinità egizia Bubastis; e un mosaico che copriva la tomba di due sposi, caratterizzato invece da simboli cristiani.
Nei pressi è presente l’area archeologica detta Palazzo Re Barbaro, in realtà ciò che resta di un imponente edificio termale e tutto intorno i resti di strade e comuni abitazioni.
Vicino all’Antiquarium si trova il grande ponte romano che consentiva alla strada diretta verso la costa occidentale di superare il rio Mannu.
Il ponte è costituito da sette arcate ed ha un percorso in salita: tuttora in un buon stato di conservazione.
Nella zona è presente la necropoli ipogeica di su Crucifissu Mannu, uno dei più vasti complessi funerari dell’isola, la quale conta 22 tombe scavate nella roccia, note in Sardegna come domus de janas.
Partendo da Porto Torres verso Stintino una volta superata la zona industriale, troviamo alla nostra destra, la spiaggia delle tonnare saline, dove è presente l’antico edificio delle tonnare ora trasformato in un moderno villaggio turistico che ne ha rispettato le forme architettoniche.
Stintino è una piccola cittadina nata alla fine dell’ottocento per ospitare i pescatori sfrattati dall’isola dell’Asinara , quando questa fu adibita a carcere.
Ora Stintino è un importante centro turistico di fama nazionale e internazionale.
Il vecchio centro abitato è ancora costituito da piccole case che si estendono tra due insenature, una utilizzata come porto peschereccio e l’altra per imbarcazioni da diporto.
Nel porto è presente Museo della Tonnara “Il ricordo della memoria”, che documenta quell’attività di pesca un tempo molto fiorente e ormai completamente abbandonata a causa del percorso cambiato dai tonni.
Spingendosi dal paese verso l’entroterra dopo un breve percorso su basse colline ci si affaccia sulla rada dei Fornelli, delimitata di sotto alla strada dalla spiaggia della Pelosa , una delle più belle spiagge della Sardegna, di fronte alla spiaggia troviamo l’isola piana con al centro una torre spagnola d’avvistamento, più in là si vede l’isola dell’Asinara.
La strada procede e si sale sull’altura capo Falcone e si arriva ad uno spiazzo panoramico mozzafiato.
Curiosità
Nel territorio di Stintino vivono oltre che pescatori anche dei pastori, che alla continua ricerca di verdi pascoli per il loro bestiame si sono ingegnati sino al punto di insegnare alle proprie mucche, a nuotare il tratto di mare che separa l’isola piana dalla costa, quest’isola è disabitata ma ricca di verdi pascoli.
L’attraversata si compie due volte l’anno a Novembre verso l’isola e a Maggio si ritorna a casa.