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la natura
La natura dei monti della Barbagia è animata da singolari forme di vita.
Nel Supramonte, tra i tanti endemismi botanici, si trovano boschi di lecci ancora intatti, tassi e ginepri, oleandri, salici e ontani che colorano le vallate.
Le aquile e gli astori, gli sparvieri e le poiane volteggiano ancora su questi scenari biancoverdi che nascondono cinghiali e mufloni (foto a destra: M.Vacca), martore e volpi, gatti selvatici e ghiri.
Dai pascoli delle cime del Gennargentu i profumi di timo e santolino discendono verso le dorsali ricche di castani e noccioli, noci e sughere, tassi, lecci e roverelle.
Anche qui si possono ammirare i grandi rapaci (foto a destra: aquila reale di D.Ruiu) e alcune particolari
specie di uccelli montani, nonché
i mufloni e i cinghiali, le martore, le donnole e le lepri.

Ci sono alcune zone, in Barbagia, dove la salvaguardia e il recupero ambientale hanno dato luogo a dei complessi boschivi che meritano di essere visitati: basterà recarsi a Belvì e a Tonara, o attraversare le foreste tra Seulo e Seui, oppure si potrà cambiare itinerario, verso Fonni e Gavoi e ritrovarsi oltre, tra i boschi di Orgosolo, per poi risalire, infine, verso Bitti e i suoi boschi demaniali.