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Il Premio Solinas presenta
Per ricordare Franco Solinas a vent’anni dalla scomparsa
Cagliari – La Maddalena 9-13 novembre 2002 

FRANCO SOLINAS

Nato a Cagliari il 19 gennaio 1927 e vissuto nell’isola di La Maddalena fino all’inizio della guerra, si laurea a Sassari in Legge per poi trasferirsi a Roma anche se rimarrà sempre profondamente legato alla Sardegna.

Negli anni ’50 dopo una breve esperienza come narratore e giornalista (è stato vice-critico cinematografico de “L’Unità” e critico de “Il Paese Sera” oltre che autore di brevi novelle) e dopo aver pubblicato il suo unico romanzo “Squarciò” – ripubblicato quest’anno dall’Ilisso – da cui poi fu tratto il film di Gillo Pontecorvo La Grande strada azzurra, abbandona la carta stampata e comincia, come quasi tutti gli sceneggiatori dell’epoca, a lavorare per Steno e Monicelli. Persiane chiuse, soggetto scritto insieme a Sergio Sollima e poi realizzato da Luigi Comencini, è il primo approccio di Solinas con il cinema.

Gli anni a seguire saranno caratterizzati dallo “sfortunato” sodalizio con Ugo Pirro: tutte le sceneggiature o i soggetti che scrivevano insieme arriveranno sullo schermo senza che le loro firme compaiano nei titoli (vedi filmografia). La coppia era dunque destinata a dividersi e Pirro e Solinas prenderanno strade diverse rimanendo accomunati dal cinema d’impegno sociale.

Il primo film di Gillo Pontecorvo segna anche l’inizio di un proficuo binomio tra il regista e Franco Solinas: Giovanna, un cortometraggio prodotto dalla DEFA episodio del film di Joris Ivens La rosa dei venti; seguono poi La Grande strada azzurra tratto dal romanzo di Solinas e Kapò che segna il punto di svolta per lo sceneggiatore e per il regista; il film viene infatti candidato all’Oscar come miglior film straniero ed ha un considerevole risalto internazionale.

Nel 1960 con Francesco Rosi per Salvatore Giuliano firma la sceneggiatura insieme a Suso Cecchi D’Amico e Enzo Provenzale. Sono sempre di questi anni le sue sceneggiature Quien sabe?, primo western politico, La resa dei conti per Sergio Sollima e il soggetto de Il mercenario per Sergio Corbucci. Ma è con La battaglia di Algeri, candidato all’Oscar sia come miglior film straniero che come migliore sceneggiatura, che Solinas arriva ad un punto di svolta della sua carriera.

Da questo momento in poi verrà riconosciuto come uno dei più valenti scrittori per il cinema a livello internazionale. Il film lucido e spietato fu osteggiato dal governo francese e uscirà in Francia parecchi anni dopo.

L’interesse di Franco Solinas a rappresentare i temi del colonialismo e dell’imperialismo rimarrà costante nel tempo: insieme a Giorgio Arlorio firma, sempre per Pontecorvo Queimada. E’ all’inizio degli anni settanta che Solinas incontra Costa-Gavras e insieme scriveranno L’Amerikano.

Il lungo lavoro di documentazione e di scrittura risultò in un film che riusciva a presentare una situazione delicata e complessa come quella dei regimi sudamericani e il terrorismo in maniera dialettica ed equilibrata, senza rinunciare ad un intreccio narrativo serrato e pieno di suspence.

Il sodalizio con Costa-Gavras continuò con un progetto non realizzato, Il Cormorano, sul tema delle multinazionali e con una iniziale collaborazione sul film Mr. Klein, poi realizzato da Joseph Losey. Nel frattempo c’era stata la collaborazione con Francesco Maselli per Il sospetto, film che ripercorreva gli anni dell’attività clandestina del Partito comunista italiano durante il Fascismo, interpretato con efficacia da Gian Maria Volontè.

L’incontro con Joseph Losey avviene nel 1975. Mr. Klein, storia di un personaggio e il suo “doppio” ambientata nella Parigi della Grande retata degli ebrei, è un progetto che dopo essere passato per Costa-Gavras e Pontecorvo, troverà nel regista americano ed europeo d’adozione un interprete colto e sensibile che incoraggerà Solinas ad avvicinarsi all’intimità del suo protagonista e a concentrarsi sullo scavo psicologico.

La collaborazione con Losey sarebbe dovuta continuare con un film di grande epopea storica che per problemi produttivi e politici è rimasto solo sulla carta. Si tratta della sceneggiatura La Battaglia, dedicata alla vicenda di Ibn Seoud, fautore della riunificazione dell’Arabia saudita.

L’ultimo film scritto da Solinas, Hanna K, è di nuovo in tandem con Costa-Gavras e racconta il dilemma ancora attuale e tragico di Israele e del popolo palestinese nella chiave insolita della storia della presa di coscienza individuale e politica di una donna, avvocatessa a Gerusalemme. Il film, realizzato dopo la morte di Solinas, fu stroncato dalla critica alla Mostra del Cinema di Venezia del 1983 e non uscì mai in Italia.
Muore a Fregene il 14 settembre 1982.

Ricordo di Marquez
Gabriel Garcia Marquez, commemorando la morte di Franco Solinas in un articolo uscito su “La Repubblica”, scriveva:

“Franco Solinas è stato, a parer mio, uno dei professionisti più rigorosi in uno dei mestieri tra i più ingrati. Prova ne sia che la notizia della morte di Solinas è passata quasi inosservata alla stampa specializzata, e solo in pochissimi, amici personali e ammiratori, sappiamo con certezza quanto abbiamo perduto.

Questa ad ogni modo è una buona occasione per meditare sull’oscura morte di coloro che scrivono per il cinema. Nessuno li conosce, a meno che non siano già noti per aver scritto altro; e in questo caso essi stessi sono propensi a giudicare secondario il lavoro fatto per il cinema: un espediente per non morire di fame.

Le riviste specializzate fanno caso soprattutto al regista – e non a torto – e raramente si ricordano che ogni film, prima di arrivare sullo schermo, ha dovuto superare la prova del fuoco della parola scritta. Gli sceneggiatori, non i registi, forniscono la base letteraria su cui si regge un film. Il che, ovviamente, non va bene né alla letteratura né al cinema”.

Filmografia 

  • 1951 Persiane chiuse di Luigi Comencini (soggetto con Sollima)
  • 1952 Gli eroi della domenica di Mario Camerini (senza firma)
  • Cinque poveri in automobile di Mario Mattioli (senza firma)
  • 1953 Cavalleria rusticana di Carmine Gallone (senza firma)
  • 1955 La donna più bella del mondo di Robert Z. Leonard (collaborazione alla sceneggiatura)
  • 1956 Giovanna di Gillo Pontecorvo – episodio di La rosa dei venti di Jori Ivens (soggetto e sceneggiatura)
  • 1957 La grande strada azzurra di Gillo Pontecorvo (tratto dal romanzo di Solinas “Squarciò)
  • 1960 Ombre bianche di Nicholas Ray
  • Kapò di Gillo Pontecorvo
  • Salvatore Giuliano di Francesco Rosi (co-sceneggiatore con Cecchi D’Amico, Provenzale e Rosi)
  • 1961 Una vita violenta di Paolo Heusch
  • 1961 Vanina Vanini di Roberto Rossellini
  • Madame Sans-Gêne di Christian-Jacque
  • 1964 Le soldatesse di Valerio Zurlini
  • 1966 La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo
  • La resa dei conti di Sergio Sollima (soggetto con Fernando Morandi)
  • Quien sabe? di Damiano Damiani
  • 1968 Il mercenario di Sergio Corbucci (soggetto con giorgio Arlorio)
  • 1969 Tepepa di Giulio Petroni (collaborazione alla sceneggiatura)
  • Queimada di Gillo Pontecorvo
  • 1972 L’Amerikano di Costa-Gavras
  • 1975 Il sospetto di Francesco Maselli
  • 1976 Mr Klein di Joseph Losey
  • 1982 Hanna K. di Costa-Gavras

Sceneggiature non realizzate

  • 1963 Parà per Pontecorvo (prima versione del progetto che diventerà La battaglia d’Algeri)
  • 1971 La vita è come un treno, come un treno, con Giorgio Arlorio
  • 1977 Il cormorano per Costa-Gavras
  • 1979 La battaglia (Ibn-Seoud) per Joseph Losey

Opere letterarie
Numerosi racconti pubblicati su giornali e riviste negli anni ’50 e il romanzo Squarciò (1956)