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  INCONTRI 2000 
  

Venerdì 13 ottobre (replica sabato 14), nel rinnovato Auditorium Comunale di piazza Dettori, a Cagliari, si inaugura la nona edizione della rassegna teatrale Incontri. Organizzata dalla Cooperativa Teatro Alkestis, con la direzione artistica di Massimo Michittu, la rassegna, fin dal 1982 ospitata nel Teatro Alkestis di via Loru, troverà quest’anno spazio anche nel Piccolo Auditorium Comunale dove saranno allestiti i primi due dei sei spettacoli che compongono il cartellone.

Si inizia nei giorni 13 e il 14 ottobre (ore 21), con la compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, diretta da Marco Isidori  che si avvale  delle ideazioni di Daniela Dal Cin una delle più visionarie scenografe e costumiste del panorama teatrale italiano.  A tutto tondo, nuova certificazione del mondo di Suzie Wong,  è il titolo nuovo allestimento dei Marcido. Protagonista, ancora una volta, Maria Luisa Abate nei panni fantastici di una surreale Suzie Wong.

Giorgio Barberio Corsetti li ha voluti all’interno della Biennale Teatro 2000 di Venezia, quale formazione fra le più interessanti del nuovo teatro italiano. Sono i ravennati Fanny & Alexander che anche a Cagliari (Piccolo Auditorium, 20 e 21 ottobre – ore 21) proporranno Romeo e Giulietta – et ultra, ultimo capitolo che segna il passaggio di Fanny & Alexander a forme espressive da artaudiano teatro della crudeltà. Il lavoro è un vero e proprio romanzo di formazione creativa in cui l’itinerario dell’ensemble trova una possibile sistemazione e viene esibito di fronte al pubblico con un montaggio evidentemente critico che punta soprattutto alla frequentazione di generi e forme espressive diverse.

Con Top Secret, di Enzo Giacobbe, allestito dai romani del Teatro Ipotesi, per la regia di Vasco Poggesi, Incontri torna, nei giorni 27 e 28 ottobre (inizio ore 21) alla sua sede “storica” del Teatro Alkestis. Menzionato al 52° Festival Nazionale di Arte Drammatica di Pesaro, “per aver messo in scena con coraggio un testo molto forte che tocca i bisogni primari dell’individuo (sicurezza, fede, diritto alla vita)” Top Secret racconta uno dei tanti casi di stupro etnico subito da una ragazza in un casolare delle campagne di Srebenica.

Per la qualità degli allestimenti costituisce una delle migliori e più seguite realtà della giovane scena romana Fortebraccio Teatro che presenterà (Teatro Alkestis, 3/4 novembre, inizio ore 21) Le ballate del vecchio marinaio, ispirato al celebre testo di Samuel T. Coleridge. La compagnia, guidata da Ilaria Drago e Roberto Latini che ne curano anche la regia, proviene, come formazione, dalla scuola di Perla Peragallo e Leo De Berardinis. Lo spettacolo che sarà presentato all’Alkestis non si risolve in una semplice lettura de La Ballata. Tracce e sperimentazioni inedite vanno a formare un tessuto narrativo complesso, fatto di echi, rimandi e contaminazioni “nella verifica di un’idea di teatro che parte e torna alla poesia”.

Penultimo appuntamento, nei giorni 17 e 18 novembre (Teatro Alkestis, ore 21), con Il grande sole di Hiroshima che la Cooperativa Teatro Alkestis presenta con un nuovo allestimento firmato da Massimo Michittu. Questa nuova versione, riveduta nei testi e nella scenografia, si avvarrà anche di una interessante mostra di documenti fotografici e giornalistici legati al bombardamento su Hiroshima che sarà allestita nel foyer del Teatro Alkestis. In scena Sergio Piano.

La chiusura del festival (24, 25 novembre) è affidata alla storica compagnia fiorentina de I Magazzini che metterà in scena, De Profundis – una ballata per Oscar Wilde, realizzato dalla coppia Massimo Verdastro e Francesca Della Monica. Tratto da De Profundis e da La ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde, il lavoro prende il nome dalla lunga lettera-testamento che Wilde scrisse nel 1897 dal carcere di Reading dove si trovava da quasi due anni a scontare, ai lavori forzati, la condanna inflittagli per omosessualità. A cento anni dalla morte di Wilde, le pagine di un “profeta” che anticipò molti temi di schiacciante attualità: la deriva dei grandi imperi ideologici, il consumismo nefasto, il consenso raggiunto con la manipolazione, l’intolleranza verso le diversità.