KEITH JARRETT, GARY PEACOCK E JACK DEJOHNETTE
Teatro Lirico di Cagliari, 25 luglio – ore 21.00
Lo storico trio, che festeggia quest’anno il ventesimo anno di attività, per la grande capacità architettonico-costruttiva, la superba dinamica del tocco, il sapiente uso delle dinamiche, il belcantismo, la straordinaria facilità melodica, la profonda conoscenza armonica, la concezione cameristica, è passato alla storia come uno dei gruppi più raffinati e coesi del panorama jazzistico internazionale.
Keith Jarrett, pianista, organista, clavicembalista, ma anche sassofonista, flautista e batterista, è nato in Pennsylvania nel 1945. A tre anni comincia le lezioni di pianoforte e tiene il suo primo concerto a sette anni.
Le esperienze nel jazz avvengono invece negli anni ’60, innanzitutto con i Jazz Messengers di Art Blakey e poi con il quartetto di Charles Lloyd (dove suona anche Jack DeJohnette), che gli permette di farsi una discreta fama. Fonda un trio con Charlie Haden e Paul Motian, quindi entra nel gruppo elettrico di Miles Davis.
In seguito diventa leader di un quartetto con Haden, Motian e Dewey Redman e inizia ad incidere per l’etichetta tedesca ECM, sia in quartetto, con il sassofonista Jan Garbarek, che da solista. The Koln Concert, dall’alto del suo milione e mezzo di copie vendute, diventa subito un disco di culto.
Dalla metà degli anni ’80 il suo interesse passa dal solo piano jazzistico al repertorio classico (Bach e Händel, in particolare), ma soprattutto si sofferma sull’immenso repertorio degli standard americani che il suo nuovo trio, con gli straordinari Gary Peacock, al contrabbasso, e Jack DeJohnette, alla batteria, rilegge in maniera completamente diversa e originale, in sostanza come una musica da camera dove tutto si muove all’unisono.
Controllo supremo e agilità delle dita invidiabile, cultura pianistica totale supportata da una precisa filosofia di vita, capacità di far respirare la musica come forse nessun altro, sono elementi che concorrono a far diventare l’arte di Jarrett la più apprezzata nel mondo e il pianista il più noto jazzman dovunque.
Jack DeJohnette, nato a Chicago nel 1942, è un mago della batteria moderna, capace di sfumature timbriche e dinamiche che trascendono le funzioni del batterista-accompagnatore. Non a caso suona benissimo il pianoforte e compone, permettendosi perfino il lusso di esibirsi nel cotesto del piano solo.
DeJohnette ha studiato musica classica per dieci anni, poi è passato al jazz, aderendo ai circuiti dell’avanguardia di Chicago, che facevano capo alla AACM e a personaggi come Muhal Richard Abrams e Roscoe Mitchell. Dal 1966, a New York, lo ritroviamo con Jackie McLean, Betty Carter, Abbey Lincoln, Charles Lloyd, ma anche Bill Evans, Monk, Coltrane, Stan Getz. Nel 1968 l’incontro con Miles Davis per una serie di concerti e album epocali che avrebbero inventato il jazz elettrico.
In seguito DeJohnette fonda il suo gruppo New Directions (ricostituito di volta in volta con organici diversi) ed il trio Getaway. Fra le collaborazioni più significative, a parte quella con Keith Jarrett, i progetti con Herbie Hancock, Sonny Rollins, Milton Nascimento, Michael Brecker. Non si contano i premi e i riconoscimenti a colui che viene considerato uno dei maestri moderni del ritmo.
Gary Peacock, nato nel 1935, è stato un ispiratore per chi voleva cambiare il ruolo del contrabbasso, da semplice “timekeeper” a strumento melodico. Una peculiarità di questo immenso stilista è quella di trovarsi a suo completo agio nei contesti più tradizionali (Bill Evans, Sonny Rollins o Hampton Hawes) come nelle situazioni più intriganti: lo dimostrano le frequentazioni con Miles Davis, Paul Bley, Archie Shepp e addirittura Albert Ayler.
Nel corso della sua ormai lunga carriera ha collaborato, fra gli altri, con Sarah Vaughan, Chick Corea, Joe Henderson, Bill Frisell e Michel Petrucciani. L’ultima fase della sua attività discografica si è svolta per l’Ecm, con più di una ventina di dischi in quasi trent’anni: i compagni d’arte coinvolti rispondono, fra gli altri, ai nomi di Keith Jarrett, Ralph Towner, Paul Bley, Marilyn Crispell, Paul Motian, Jan Garbarek.