L’Anfiteatro di Cagliari
III festival internazionale L’Anfiteatro di Cagliari
“Le stelle arrivano nel Mediterraneo”
Cagliari 23 luglio – 28 agosto 2002
PAT METHENY E CHARLIE HADEN
Il jazz di Charlie Haden e Pat Metheny inaugura il III festival internazionale L’Anfiteatro di Cagliari
Martedì 23 luglio, alle 21, due tra i più ammirati jazzisti contemporanei, il grande contrabbassista Charlie Haden e il celebre chitarrista Pat Metheny, inaugurano il III festival internazionale L’Anfiteatro di Cagliari con un concerto intitolato Missoury sky duets.
Il concerto trae ispirazione dall’album Beyond the Missouri sky, registrato nell’autunno del 1997 per la Verve e vincitore di un Grammy nella categoria “Miglior Performance di Jazz Strumentale”.
Metheny e Haden meditavano da tempo un album-duetto a cuore aperto, una specie di confessione sonora che esaltasse un’amicizia unica, ma soprattutto la perfetta sintonia delle loro idee musicali.
In questo lavoro sembrano applicare ai loro strumenti una sorta di ideale principio zen, cercando il massimo risultato con il minimo sforzo, in una concezione cameristica che trascende il genere.
L’esperienza artistica di Charlie Haden si svolge alla ricerca di nuovi percorsi creativi vissuti attraverso una libertà espressiva che, unita al rigore stilistico e ad una ascetica disciplina, fanno del grande contrabbassista, compositore e band leader una figura fondamentale per comprendere l’evoluzione del jazz negli ultimi quarant’anni.
Dall’incontro folgorante con Ornette Coleman che avrebbe messo le basi per un sodalizio artistico tra i più felici dell’epoca, facendo scaturire i primi autentici capolavori del free-jazz, sino all’avventura della Liberation Music Orchestra, dal trio con Keith Jarrett e Paul Motian sino all’entusiasmante avventura del Charlie Haden’s Quartet West, tutta la carriera di questo “poeta” del contrabbasso è stata improntata alla coerenza e a un impegno oltre che musicale anche politico e sociale.
Pat Metheny, con rara modestia, ha sconvolto il modo di suonare la chitarra e la maniera stessa di intendere jazzisticamente questo strumento a partire dagli anni Ottanta.
Può definirsi un sopraffino alchimista che, con la sua sei corde, filtrata dai sintetizzatori e dagli effetti elettronici, ha creato un vero e proprio genere dove convivono senza combattersi hillibilly e jazz, rock & roll e popular music, fusi come in un crogiuolo d’altoforno dalla sua trasversale chitarra.
Una trasversalità che gli ha sempre fatto percorrere “mondi paralleli” insieme al pluridecorato Pat Metheny Group, accanto a immersioni nel jazz più autentico a cominciare da quel 80/81 con Jack DeJohnette, Dewey Redman, Michael Brecker e Charlie Haden registrato ormai più di vent’anni fa, per arrivare alle recente collaborazione con un altro contrabbassista di razza come Marc Johnson nel suo The Sound of Summer Running del 1998.
Incontri intercalati da grandi summit come quello con il guru dell’armolodia e della new-thing, Ornette Coleman, testimoniato dal magnifico Song X del 1986 o quello con il suo padre spirituale, Jim Hall, con il quale ha inciso uno splendido duo per la Telarc, nel 1998.