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LAUNEDDAS
Presentazione del cd di Franco Melis

Può sembrare un paradosso in un’epoca in cui le musiche del mondo trovano sempre più attenzioni e occasioni di essere documentate.
Eppure, l’uscita di un disco di launeddas, lo strumento simbolo della musica tradizionale della Sardegna, rappresenta ancora un evento raro.

Non abbondano infatti i documenti sonori dedicati a questo tipico clarinetto a tre canne dalle origini antichissime (un bronzetto nuragico ne testimonia l’esistenza già nel nono secolo avanti Cristo).

Ad arricchire una discografia che conta una decina scarsa di titoli, esce ora un cd del suonatore Franco Melis prodotto da Iscandula, l’attivissima cooperativa cagliaritana diretta da Dante Olianas, la stessa che nei mesi scorsi ha pubblicato la versione italiana degli studi dell’antropologo danese Andreas Fridolin Weis Bentzon svolti in Sardegna fra gli anni Cinquanta e Sessanta: un testo fondamentale per la conoscenza delle launeddas.

Registrato tra la fine dello scorso anno e l’inizio di questo, il debutto discografico di Franco Melis, intitolato semplicemente “Launeddas”, si propone già come un classico.
Classico è il repertorio, una selezione di otto “sonadas” interpretate passando in rassegna i principali membri della grande famiglia dei “sonus de canna”: mediana a pipia, puntu de organu, fiorassiu, ispinellu e fiuda bagadia.

E classici sono i canoni stilistici di cui il suonatore di Tuili, il paese della Marmilla dove è nato quarantaquattro anni fa, prosegue con rigore una lunga tradizione che vanta illustri maestri: primo fra tutti Aurelio Porcu (il quale, da giovane, era stato a sua volta allievo di Emanuele e Antonio Lara), sotto la cui guida Franco Melis ha vissuto l’intenso tirocinio formativo che l’avrebbe poi portato a diventare uno dei professionisti più apprezzati della scena attuale.

C’è in più, in questo disco, la meticolosa cura della qualità del suono, frutto di una precisa scelta della produzione che ha voluto ambientare le registrazioni nei luoghi ideali, sotto il profilo acustico, per le launeddas. Microfoni e piastre hanno dunque seguito Franco Melis tra le mura di chiese e case campidanesi, fra mattoni di pietra o di fango e paglia, per cogliere nella sua più autentica pienezza l’inconfondibile sonorità dello strumento fatto di canne, spago e cera: uno strumento così semplice, così complesso.

Pensato per il mercato sardo, ma con un occhio attento anche a quello nazionale e internazionale (come suggeriscono anche la veste grafica, il formato cartonato e i testi del libretto, firmati da Placido Cherchi, in sardo, italiano e inglese, che accompagnano l’ascoltatore alla scoperta delle launeddas e del loro interprete), il cd verrà presentato domani (sabato 5 luglio) a Tuili nel corso di una serata densa di appuntamenti.

Si comincia alle 18,30 nella bella Chiesa di San Pietro Apostolo con una conferenza sul tema “Le launeddas in Marmilla” cui parteciperanno, tra gli altri, i suonatori Aurelio Porcu e Giuseppe Orrù, Dante Olianas e Carlo Pillai, soprintendente archivistico per la Sardegna, che attraverso un prezioso documento dell’Ottocento racconterà lo status del suonatore di launeddas nel passato.

Spazio quindi a Franco Melis e alla sua musica, prima del trasferimento nel giardino della palestra dove, insieme all’immancabile spuntino, si potrà gustare una mostra di fotografie del giapponese Seiichi Enomoto dedicate al protagonista del disco, e un’affollata passerella di “cantadoris”, suonatori di organetto e, naturalmente, di launeddas.

Organizzano la cooperativa Iscandula e la Pro Loco di Tuili con il contributo del Comune, dell’Assessorato regionale alla Cultura e della Presidenza della Provincia di Cagliari.

Per informazioni
Iscandula – Pic. Soc. Coop. a r.l.
via Santa Croce, 6 – 09124 Cagliari
tel. 070 82 26 10 cell. 348 22 56 594 fax 178 60 27 632 e-mail: siscandula@tiscalinet.it
web
 : www.launeddas.it