Home E   L’idea

 

L’idea di passaggio, breccia, margine, limite tra visibile e invisibile che si dipana dal sardo antico, dromos, entra in risonanza simpatica con il significato dell’omonimo termine greco, seguendo un gioco di architettura musicale.
La musica tradizionale greca, in particolare quella di origine orientale (Asia Minore) è costruita su dromoi che rivelano l’osmosi con la tradizione turca.
Modo, ossia solco o tracciato segnato dal tempo su cui si avvia il pensiero sonoro ispirato, o per meglio dire fecondato, da presagi.
Ripercorrere ciò che è conosciuto e che si rivela nel presente dell’esecuzione, che non è mai ripetizione, ma intuizione e improvvisazione.
Su questo nome, unione di sonos e sinnos, si edifica un progetto che vuole legare idee musicali a luoghi, naturali o architettonici, seguendo in primo luogo ascendenti e temperamenti insulari. Affinità e sintonie che derivano da un passato ricco di storia e da un presente denso di memoria.

La Sardegna, al centro di una rotta che dalle Baleari arriva a Creta e viceversa, esprime con una delle culture musicali più originali di tutto il Mediterraneo, un prodigioso equilibrio di forza e di raffinatezza.

La sensibilità poetica del canto, che si manifesta anche nelle forme più rustiche, è il comune denominatore dell’indole mediterranea a cui il progetto DROMOS fa riferimento.
Un piede in mare e l’altro in cielo, è questo il destino delle isole

le immagini sono di
 Salvatore Garau
(part.) Motorini per dissetare gli alberi-
Motorinos pro abare sas arbures, 1993

Il sito di Dromos 

  I testi sono tratti da:
Sas àndelas de la musica Le vie della musica
Di Paolo Scarnecchia