ARTE CINETICA E PROGRAMMATA
IN ITALIA. 1958-1968
MAN – Museo d’Arte di Nuoro
Periodo: 18 maggio – 1 luglio 2001
Inaugurazione: venerdì 18maggio – h 19:00
Orario: 10/13 -16:30/20:30 dal martedì alla domenica
Cura: Marco Meneguzzo
Catalogo: Edizioni Galleria d’Arte Niccoli – £ 40 000
Il man, proseguendo nella sua indagine storica sui movimenti artistici italiani più importanti del secondo dopoguerra, presenta questa mostra sull’arte cinetica e programmata e sugli artisti che vi hanno preso parte attivi in Italia negli anni Sessanta. L’iniziativa intende rivisitare e proporre una indagine storica e critica di uno dei momenti più importanti dell’arte italiana. Ingiustamente poco valorizzato l’arte cinetica e programmata ha visto l’opera e il dibattito teorico sull’arte e sulla sua funzione sociale all’avanguardia rispetto alle coeve esperienze europee e americane.
La rassegna, curata da Marco Meneguzzo, presenterà circa una sessantina di opere, molte delle quali mai più esposte da circa quarant’anni, di Bruno Munari, Enzo Mari, Getulio Alviani, dei gruppi T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco), N (Biasi, Chiggio, Costa, Landi, Massironi), e Mid (Barrese, Grassi, Laminarca, Marangoni), oltre a lavori esemplari di altri artisti cinetici stranieri che hanno avuto rapporti concettuali ed espositivi con l’ambiente italiano (come Garcia Rossi, Molnar, De Marco, Soto, Morellet, Le Paro, Varsarely), e a una piccola sezione di oggetti di design, influenzati dalle tendenze cinetiche e programmate.
L’azione degli artisti cinetici e programmati italiani in ambito internazionale è stata precoce e incisiva: dalla definizione ideologica del gruppo, alle prime esposizioni mature del 1959, al dibattito internazionale iniziato con la mostra Arte Programmata del 1962, sponsorizzata dalla Olivetti, fino alla mostra internazionale Nuova Tendenza 3 (1965), a Lubiana, per concludersi idealmente col gran premio della Biennale di Venezia assegnato a Gianni Colombo e al suo “ambiente” (1968).
Questa mostra intende rivisitare quel momento, riproporne i motivi di novità, indagare sul suo successo e sulle ragioni della crisi, sia internamente ai linguaggi dell’arte che al sistema dell’arte, per giungere anche all’inevitabile sconfinamento nel design: una sezione, a cura di Anty Pansera, presenta infatti le soluzioni nella produzione industriale delle idee cinetiche e programmate.
La mostra a partire dal settembre 2001 sarà ospitata in cinque importanti musei tedeschi: Ulm, Mannheim, Gelsenkirchen, Schwerin e Kiel.