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martedì 26 dicembre 2000, ore 21
all’Auditorium Comunale
Mediterranea
Composizioni di Maurizio Puxeddu

ATERUSONUS:
Maurizio Puxeddu: sulittu, flauto, bena, fisarmonica e launeddas;
Massimo Cappai: sax;
Silvia Corda: pianoforte;
Adriano Orrù: contrabbasso;
Roberto Pellegrini: percussioni

Il progetto musicale MEDITERRANEA è incentrato su un lavoro di ricerca, sperimentazione e sviluppo di alcune nuove e inedite possibilità di utilizzo degli strumenti etnici isolani e mediterranei. Prendendo spunto sia dalla cultura musicale originale sarda che dalle tante influenze che la Sardegna ha subito nel corso dei secoli, la formazione musicale ATERUSONUS, riunita a creare magiche atmosfere ricche di colori ed emozioni particolari, punta in modo stimolante e creativo verso l’utilizzo dei suoni contemporanei del jazz, della musica elettronica, della musica cameristica e della musica etnica offrendo brani originali che evocano memorie ancestrali e recenti nel linguaggio della contemporaneità.

Vari stili musicali, come quelli di questo concerto, che si intrecciano. Sono gli intrecci fra l’attività di polistrumentista, compositore e ricercatore di Maurizio Puxeddu; quelli fra le tecniche compositive e il suono di uno strumento antico come le launeddas e le nuove tecniche da lui individuate e le nuove sonorità cui danno vita; quelli fra le diverse esperienze del contrabbassista Adriano Orrù, della pianista Silvia Corda, del sassofonista Massimo Cappai, che si dedicano soprattutto alla musica jazz, alla musica classica, con trascorsi nel settore della contaminazione etnica, sino alle più avanzate sperimentazioni; quelli del percussionista Roberto Pellegrini, che si muove con disinvoltura, ma sempre con grande padronanza delle tecniche più diverse, fra musica etnica, jazz, e musica nuova e nuovissima; quelli delle diverse personalità che si incontrano, con il ricco e variegato bagaglio delle loro competenze, mettendo in gioco ciò che sono e ciò che sanno, aperti all’incontro con gli altri, pronti ad agire, a re-agire, a inter-agire, con lo spirito curioso e avventuroso di chi oltre che nell’esecuzione di musiche scritte e definite anche nei minimi dettagli, non ha paura di improvvisare e di sperimentare.