Home E MUSIQUE SUR LES BOUCHES – III EdizioneJazz ed altro sulle Bocche di BonifacioSanta Teresa Gallura (SS) – Bonifacio (Corsica)  28 – 31 agosto 2003


MUSIQUE SUR LES BOUCHES – III Edizione
Jazz ed altro sulle Bocche di Bonifacio
Santa Teresa Gallura (SS) – Bonifacio (Corsica)  28 – 31 agosto 2003

il calendario 

Un ponte di musica fra due isole separate da una sottile striscia di Mediterraneo. Sardegna e Corsica, così vicine eppure così lontane, tante sono le analogie e le differenze che passano fra le due sponde delle Bocche di Bonifacio.

E sarà un ponte che poggia sui robusti pilastri del jazz, linguaggio universale e “contaminato” per natura, a superare confini geografici e politici per collegare l’estremo lembo di terra sarda, Santa Teresa Gallura, al suo contraltare corso, Bonifacio, per la terza edizione del festival “Musica sulle Bocche”. 

Un’edizione che riprende e prosegue la rotta tracciata nelle precedenti, per approdare ad una meta accarezzata a lungo (e in parte testata l’anno scorso) dagli organizzatori, il Comune di Santa Teresa Gallura e l’associazione Jana Project, e dal suo direttore artistico, il musicista Enzo Favata: quella di un festival giocato su entrambe le rive dello stretto.

Un progetto che ora giunge in porto trovando il sostegno dell’Unione Europea nell’ambito del programma di iniziativa comunitaria Interreg III per la cooperazione transfrontaliera, insieme al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali), della Provincia di Sassari, della Comunità Montana N. 4 “Riviera di Gallura”, dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Santa Teresa Gallura, della Mairie di Bonifacio e della Camera di Commercio di Sassari.

Così, per quattro giorni, da giovedi 28 a domenica 31 agosto, le due cittadine si rispecchieranno in un cartellone comune all’insegna del jazz (ma non solo) e dell’originalità delle proposte. La parte del leone spetta al versante sardo di “Musica sulle Bocche”, con un calendario zeppo di appuntamenti che cominciano al mattino per andare avanti fino a notte fonda, in luoghi e situazioni differenti: dalle spiagge alle strade, alle piazze, nei locali cittadini e persino sui traghetti che fanno la spola con il porto francese. 

Se a Bonifacio, infatti, il programma si concentra in serata con un doppio concerto nella Place St. Erasme (alle ore 19.30) e nella Place de la Mairie (alle 22), a Santa Teresa Gallura la festa del jazz comincia già intorno a mezzogiorno con le scorribande nelle spiagge della Tiger Dixie Band, formazione di sei musicisti in arrivo dal Trentino con il suo repertorio di brani degli albori della musica afroamericana, dal Ragtime al Charleston, dal Blues al Dixieland. Ma promettono vivaci giochi di chiaroscuro gli appuntamenti musicali sotto il solleone, perché ad alternarsi alle sonorità classicissime della band in paglietta saranno i mixaggi dei deeejay di I Zimbra Zone.

Si intitola “Isole di musica: sailing in the sea of music” il programma di selezioni proposto da questo team specializzato in sonorizzazioni di ambienti: titolo emblematico soprattutto quando, lasciati i lidi sardi, nel pomeriggio di venerdì (29), i dj Zimbra e Woopy imbarcheranno dischi e mixer sul traghetto in servizio fra le due isole per dare ritmo alla traversata delle Bocche.

Una breve crociera andata-ritorno che negli altri giorni troverà la sua colonna sonora ideale nella stessa Tiger Dixie Band (sabato 30), nelle chitarre del sardo Marcello Peghin (domenica 31), e prima di tutti, il pomeriggio della giornata inaugurale (giovedì 28), nei ritmi arcaici e penetranti dei Tumbarinos di Gavoi.

Quella del gruppo con lo strumento a percussione tipico del paese barbaricino – che lo stesso pomeriggio di giovedì, sbarcato in terra corsa, terrà una parata per le strade di Bonifacio – non sarà l’unica finestra aperta dal festival sulla musica tradizionale della Sardegna: tutte le sere, nella cinquecentesca Torre di Longonsardo, a Santa Teresa, il musicista e musicologo Giuseppe Orrù guiderà infatti i visitatori alla scoperta di launeddas, pipiolu e benas. 

Sulla stessa torre vibrerà, per l’intera durata del festival, una delle due “arpe eoliche”, magiche sculture lignee sospese nell’aria e “suonate” dal vento, installate per “Musica sulle Bocche” dall’artista laziale (di Tuscania) Mario Ciccioli: l’altra arpa tenderà i suoi cavi nella sponda opposta, all’Eglise St-François di Bonifacio, per un ideale duetto a distanza su una partitura eterea dettata dagli zefiri.

Il tramonto regala ogni sera (alle 20,30) un concerto al “Chiostro del Porto”: al centro dei riflettori soprattutto piccoli organici ma di straordinaria caratura. A partire (giovedì 28) dal duo che vede il violoncellista olandese Ernst Reijseger, una delle figure più rappresentative dell’improvvisazione europea, accanto al pianista Franco D’Andrea, tra i massimi protagonisti di quella italiana degli ultimi trent’anni.

Di recentissima formazione, ma composto anche in questo caso da musicisti di grande esperienza, il trio di scena venerdì (29): Tino Tracanna ai sassofoni, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Fulvio Maras alle percussioni, sono infatti tra i nomi di spicco del jazz nostrano. Così come il pianista Danilo Rea e il batterista Roberto Gatto, uniti da un lungo sodalizio artistico sfociato nel disco “Improvvisi”, che offrirà la materia prima al concerto con cui chiuderanno la serie di appuntamenti al Chiostro, domenica 31 agosto.

Appuntamenti che conosceranno un unico strappo alla regola dei piccoli organici quando (sabato 30) sarà il turno dei siciliani Ut Comma, quattro archi più percussioni, flauti etnici e tastiere, per una musica a metà strada fra classica, jazz e sonorità etniche, mediterranee e africane.   Ma il cuore del lato sardo di “Musica sulle Bocche” batterà come sempre nella Piazza Vittorio Emanuele.

Sul grande palco nel centro di Santa Teresa Gallura si succederanno infatti nelle quattro serate (tutte a partire dalle ore 22) le proposte più attese e spettacolari in cartellone. Rullino i tamburi, dunque, giovedì 28, con Roberto Gatto impegnato in un’inedito incontro con i Tumbarinos di Gavoi. Ma occhi puntati, la stessa sera, anche sul francese Jérôme Barde, uno dei più melodici chitarrista del jazz transalpino, alla testa del suo quartetto.  

Massimo sforzo progettuale del festival, “Balkantronics” (venerdì 29) proporrà invece un settetto ideato ad hoc che riunisce il sassofonista Enzo Favata, uno dei musicisti sardi più noti e apprezzati del panorama nazionale e internazionale, e due suoi partner abituali, il chitarrista Marcello Peghin e il contrabbassista Salvatore Maltana, con la cantante slovena Klarisa M. Jovanovic, il chitarrista croato Elvis Stanic, il batterista friulano U.T. Gandhi, e, alle tastiere, un autentico protagonista del jazz europeo: l’inglese Django Bates.   La scena francese trova ancora spazio (sabato 30) con uno dei suoi migliori prodotti, il quartetto del trombettista Erik Truffaz con il suo amalgama di ritmi dance, sonorità jazz ed elettroacustiche.

Un’altra miscela, a base di jazz, echi di tango e canzone d’autore italiana, darà la giusta propulsione alla serata conclusiva (domenica 31), quando il palco sarà tutto per la formazione italo-argentina degli Aires Tango (Javier Girotto ai sassofoni, Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alle percussioni) con un ospite d’eccezione, Peppe Servillo, fondatore, cantante e autore del gruppo Avion Travel.   Ritroveremo alcuni dei nomi di scena a Santa Teresa Gallura anche nel côté corso di “Musica sulle Bocche”, ma il calendario riserverà a Bonifacio anche proposte esclusive rispetto alla “gemella” sarda.

Ecco dunque, per i concerti in Place St-Erasme (tutti con inizio alle ore 19,30), il sardo Woodstore Quintet (Massimo Carboni al sax tenore, Angelo Lazzeri alla chitarra, Mariano Tedde al pianoforte, Paolo Spanu al contrabbasso e Gianni Filindeu alla batteria) che aprirà la serie giovedì 28, e poi il mix di jazz, rock e funky dell’Essential Team (venerdì 29) del bassista napoletano Pippo Matino (con Giulio Martino al sax e Pietro Iodice alla batteria); ancora la Tiger Dixie Band (sabato 30), e il Duo Nota Bene di Jean Pierre Anastay (tromba) e Bernard Tulinieri (chitarra), al posto della già annunciata Orchestra Civica di Bonifacio (domenica 31).

Ed ecco poi gli appuntamenti nella Place de la Mairie (alle ore 22): si apre (giovedì 28) con “Cinemotion”, un omaggio alle colonne sonore del cinema italiano che vede insieme il pianista Mauro Grossi e il suo quintetto (Marco Tamburini alla tromba, Stefano “Cocco” Cantini al sax, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria) con gli Archi Toscana Jazz (una piccola porzione dell’Orchestra ToscanaJazz, con Mario Menicagli violino solista); si chiude invece con il quartetto di Jérôme Barde (domenica 31). Tra i due estremi, il gruppo di Erik Truffaz (venerdì 29) e il progetto “Balkantronics” (sabato 30), rispettivamente alla vigilia e all’indomani delle loro esibizioni a Santa Teresa.   Tornando proprio alla cittadina gallurese, tutta una serie di iniziative collaterali agli appuntamenti musicali completano il programma di questa terza edizione di “Musica sulle Bocche”.

Per tre mattine (da giovedì a sabato 30), al Centro Taphros, Flavio Soriga, autore di romanzi come “Diavoli di Nuraiò” (con cui ha vinto tre anni fa il Premio Italo Calvino) e il più recente “Neropioggia”, terrà un laboratorio di lettura e scrittura guidate dalla musica. Ritroveremo il giovane scrittore sardo sul palco di Piazza Vittorio Emanuele, subito prima dei concerti, impegnato a leggere un racconto scritto ad hoc e ispirato ai temi, ai luoghi e ai protagonisti del festival.

Dalla letteratura alla pittura con “I porti sonori”, una mostra di quadri dell’artista sardo (di Bosa) Mariano Chelo ispirati al suono dei porti del Mediterraneo (aperta la pubblico ogni giorno, dalle 17 alle 22, al Centro Taphros). E dalla pittura alla fotografia, fulcro di due diverse proposte: “A caccia di suoni”, un workshop di Dario Coletti (anche questo al Centro Taphros), e un’inconsueta galleria di immagini allestita per le strade, con gigantografie firmate da Daniela Zedda, Gianmario Marras, Agostino Mela, Nanni Angeli, Luca D’Agostino, Massimo Achilli, Gianpaolo Cattogno, Emilio Canu, Priamo Tolu e dallo stesso Coletti, in mostra sui muri del paese.

Ad un analogo criterio di fruizione itinerante si ispira poi “La pista del jazz”, un percorso sonoro attraverso i locali, bar e ristoranti di Santa Teresa Gallura, seguendo il filo di una selezione di dischi e brani che hanno fatto la storia della musica afroamericana. Mentre alla Torre di Longonsardo il musicista e musicologo Giuseppe Orrù accompagnerà ogni pomeriggio (dalle 18,30) i visitatori alla scoperta della sua mostra di strumenti tradizionali sardi, raccontando e suonando launeddas, pipiolu e benas. 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ad eccezione dei concerti sui traghetti (bisognerà pagare il biglietto per la traversata, ma ad un prezzo appositamente scontato per gli spettatori del festival) e dei due workshop di Dario Coletti e Flavio Soriga, per i quali è prevista una retta di 40 euro.

Quattro giorni intensissimi attendono dunque il pubblico sulle due punte dello stretto di Bonifacio. Ma la vocazione “transfrontaliera” di “Musica sulle Bocche” non si esaurisce qui: l’inverno promette infatti un ulteriore capitolo del progetto, che dalla Sardegna e dalla Corsica, sbarcherà sul “continente” italiano, per coinvolgere la toscana Collesalvetti, nell’entroterra livornese.

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