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David Farrell/Pietrolio
a cura di Ivo Serafino Fenu
MASEDU – Museo d’Arte Contemporanea, Via Pascoli, 16, Sassari
19 dicembre ore 18,30

Doppia inaugurazione, a Sassari, per noBody, mostra curata da Ivo Serafino Fenu per l’associazione culturale isolasenzatitolo, con la collaborazione del MuseoPAV di Berchidda (SS), dell’Associazione per le Arti Nuova Icona di Venezia e la Impressions Gallery di York (UK).

Saranno presentate il 19 dicembre negli spazi del MASEDU le mostre degli artisti David Farrell (Dublino – Irlanda, 1961) e Pietrolio (Cagliari – Italia, 1969), nell’ambito del progetto isolasenzatitolo che – nel rispetto delle singole individualità – intende creare una situazione di confronto e di scambio fra un artista che opera in Sardegna e uno di un’altra nazione europea.

Ancora una volta la storia è registrata in modo sensibile e attento dagli artisti che, in questa occasione, si confrontano sul tema della morte partendo però, in un processo inverso rispetto a molte tendenze dell’arte contemporanea, da un processo di sottrazione e occultamento del corpo, solitamente individuato come luogo privilegiato del conflitto.

L’irlandese David Farrell compie un’operazione estetica che si pone subito e dichiaratamente sotto il segno della denuncia politica. Innocent Landscapes è una sequenza fotografica che documenta amene località dell’Irlanda del Sud, “paesaggi innocenti” appunto: apparentemente le bellezze naturali di una terra altrimenti macchiata da una storia di conflitti, sangue e violenza.

In realtà sono i luoghi nei quali sono stati cercati, e in alcuni casi trovati, i resti di diverse persone uccise dall’IRA tra gli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta in un processo di “pulizia” all’interno del movimento.

Condannati a una sorta di damnatio memoriae collettiva, quei Sites of The Disappeared, si trasformano, per Farrell, in “luoghi di memoria” che, appunto, l’assenza dei corpi/segno, rende ancor più significanti.

Nella serie Talk Show Pietrolio parte, viceversa, da una contingenza assolutamente autoreferenziale, intimamente dolorosa come lo può essere la perdita di una persona cara, ma si trasforma in una meditazione sofferta e pessimistica sulla morte, che tracima dal vissuto personale dell’artista e si allarga in una dimensione universale.

Lo stesso titolo, di un’ironia amara, affianca il chiacchiericcio inutile e fatuo dei salotti televisivi al silenzio dei “luoghi del dolore”, nella fattispecie le sale d’attesa e i corridoi degli ospedali o le dimesse anticamere degli obitori, luoghi di sosta e di tempi scanditi da una sequenza lunghissima di secondi che spingono, lentamente e inesorabilmente, verso una tragedia annunciata. 

Con noBody, il progetto isolasenzatitolo curato da Giannella Demuro e da Vittorio Urbani giunge alla sua sesta edizione, dopo “ora” una serie di interventi ambientali dell’artista francese Pierre Vivant realizzati nel 1999 nel territorio di Nuoro, le installazioni della mostra “Fois/Mayer” presentate alla Torre dei Cani di Alghero alla fine di dicembre dello stesso anno, che ha visto coinvolti il nuorese Sadro Fois e il tedesco Gerhard Mayer, VDUMMD – cattivi bambini pentiti, bambinitopolini a Venezia, mostra personale di Danilo Sini, tenutasi nell’ottobre del 2001 a Venezia, Temperature stabili sul mare Mediterraneo, il progetto realizzato nel dicembre del 2001 che ha visto la partecipazione di Erik Chevalier (canadese, naturalizzato italiano) e Dan Knight (inglese) e, infine, la mostra personale di Danilo Sini riproposta con il titolo VDUMMD – cattivi bambini pentiti a Sassari nel gennaio del 2002 in due sedi espositive, il Link e la Galleria Contemporanea, realizzata in collaborazione con l’Associazione Time in Jazz di Berchidda e la Fondazione Banco di Sardegna.

Anche noBody di Farrell/Pietrolio è un progetto senzatitolo perché mira a offrire agli artisti coinvolti stimoli reciproci, senza chiusure a priori riguardanti lo stile o i mezzi artistici impiegati: una sfida agli artisti stessi ad uscire dal proprio specifico espressivo e che favorisce un modo di lavorare collaborativo, che possa non soltanto produrre opere che restino nell’isola ma anche portare la Sardegna e la sua vitalità artistica – su un piano di parità – nel contesto internazionale delle arti visive.

Di questa operazione l’associazione culturale isolasenzatitolo risulta essere l’elemento organizzativo, lo strato attivo tra il pubblico e l’artista, un’officina dove nuovi progetti possono essere realizzati.

La mostra è realizzata grazie al supporto di: Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, Assessorato alla Cultura della Provincia di Sassari, Assessorato alla Cultura del Comune di Sassari, Impressions Gallery di York (UK).