Home E Nuoro 

Capoluogo dell’omonima provincia e centro di servizi amministrativi. È la città che più rappresenta la tradizione e i valori culturali delle zone interne della Sardegna.

Abitanti: 38.000.
Estensione: 192,28 kmq.
Altitudine: 546 m. s.l.m.

 

Posizione geografica
Posta in posizione quasi centrale nell’Isola, Nuoro si estende su un pianoro prevalentemente granitico, dominato dal monte Ortobene.

Economia
Centro commerciale (olive, uva, cereali, frutta, bestiame); più della metà della popolazione opera nel terziario; industrie dei materiali da costruzione,  alimentari, e meccaniche.

Paesaggio urbano
Il nucleo originario della città è costituito dai due antichi quartieri: San Pietro (storicamente quello “dei pastori”) e Seuna (“dei contadini), ai quali si aggiunge il più recente rione di Santa Maria (“dei signori”). I tre quartieri si distinguono per la diversa tipologia edilizia che però si è mantenuta e conservata soprattutto nel quartiere di San Pietro.

Molto interessante è l’insieme ambientale della piazza Sebastiano Satta, sistemata nel 1967 da Costantino Nivola: gli edifici intorno alla piazza sono dipinti di bianco, mentre la pavimentazione è realizzata con lastroni di granito.
Nivola collocò nella piazza grandi blocchi di granito impreziositi da statuette, poste entro nicchie, che raffigurano il poeta nuorese in diversi momenti della sua vita.

Nella via Grazia Deledda (al N.28) si trova l’abitazione, trasformata in museo, della scrittrice sarda Grazia Deledda. La struttura raccoglie oggetti personali, foto, lettere, prime edizioni delle sue opere e la riproduzione del diploma di conferimento del premio Nobel per la letteratura, attribuitole nel 1926.

Nella piazza Santa Maria della Neve sorge l’omonima cattedrale ottocentesca, con facciata neoclassica, che custodisce, all’interno alcuni dipinti di un certo pregio.

Poco distante, sul colle di Sant’Onofrio (via Antonio Mereu), in una struttura moderna articolata in più edifici e progettata dall’architetto Simon Mossa, è posto il Museo della Vita e delle Tradizioni popolari Sarde. Costituito da collezioni di vario genere (abiti, gioielli, maschere, tappeti, mobili, oggetti d’uso domestico%u2026) presenta una ricca documentazione della vita socio-culturale della Sardegna nelle sue manifestazioni tradizionali.

Alla fine della lunga strada panoramica di Viale Ciusa e ai piedi del monte Ortobene si trova la chiesetta della Solitudine; edificata su disegno di Giovanni Ciusa Romagna, al suo interno conserva le spoglie della scrittrice Grazia Deledda.

Cenni storici
Di antichissime origini (resti di una tomba dell’VIII secolo a.C.), rimase tuttavia un piccolo villaggio (Nugoro) sino al tardo medioevo.

Fece parte del giudicato di Torres, mentre durante la dominazione spagnola divenne dominio di alcune famiglie di feudatari.

Nel Settecento, con il passaggio della Sardegna ai Piemontesi, fu interessata da un’ondata di violenza e banditismo, tanto che l’intendente dei Savoia descrisse il centro barbaricino come un covo di banditi e assassini.
Nell’Ottocento iniziò il processo di urbanizzazione della città (che fu riconosciuta tale nel 1836) ma continuarono anche gli episodi di tensione: le comunità rurali e le fasce di popolazione più povere vennero danneggiate con le scelte del governo relative ai terreni ademprivili; questi terreni, sfruttati da contadini e pastori per far legna e raccogliere ghiande, furono concessi ad imprese per lo sfruttamento delle risorse boschive; la decisione portò ad alcune sollevazioni, tra cui quella di “Su Connottu”, del 1868 (dove i rivoltanti chiedevano di tornare “al conosciuto” cioè alla tradizione e quindi all’utilizzo comune di tali terreni), nella quale il Municipio di Nuoro fu preso d’assalto e l’archivio comunale dato alle fiamme.

Durante il Novecento, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la città divenne un importante centro amministrativo-burocratico, ci fu, inoltre, un’accelerazione nel processo di urbanizzazione (spesso senza l’ausilio di un adeguato progetto), con la nascita di nuovi quartieri alla periferia della città.