L’EMOZIONE DEL CAPANNO
di Piero Rinaldi
Quando incontrai un bravo e famoso fotografo italiano, durante una sua mostra personale sulle aquile ed i rapaci in generale, gli chiesi:
“come fai ad avvicinarti così tanto a questi animali, così schivi, da poterli fotografare bene ed in atteggiamenti naturali senza portar loro troppo disturbo ?!”
Ricordo ancora che amichevolmente mi rispose:
“…semplice, non sono io che mi avvicino a loro, sono loro che si avvicinano a me”.
Probabilmente da lì ho cominciato a capire che amare la natura, ed in particolare gli animali, NON BASTAVA per poterli fotografare ed osservare come avrei voluto.
Ci voleva qualcosa DI PIU’…
…ricerca, osservazione, attenzione e, soprattutto, lavoro; sempre nel rispetto degli animali che si andava ad osservare. Un capanno poteva essere la soluzione ideale.
La costruzione del capanno
Qualche problema e molto impegno, occorrono per la costruzione di un capanno di osservazione, che possiamo suddividere in due fasi principali:
Bisogna studiare le abitudini dell’animale, dai libri, ma anche osservandolo dierettamente nel suo ambiente: controllare i suoi spostamenti, i suoi orari, i sentieri che predilige, le aree in cui caccia o preferisce mangiare, eventuali posatoi o zone per la pulizia del piumaggio e così via.
Insomma, bisogna conoscerlo bene !!
Solo dopo questo lavoro preliminare si possono fare belle foto di animali.
durante l’osservazione diretta
bisogna rimanere al coperto e piuttosto distanti, osservando gli spostamenti con il binocolo, in modo da non insospettire o innervosire l’animale.
Questa fase può portare via da pochi giorni a diverse settimane a seconda dell’animale che si vuole osservare e delle sue abitudini.
Tutte le informazioni raccolte saranno la base per scegliere dove piazzare il capanno.
L’osservazione del territorio ci permetterà di capire come posizionare il capanno, in modo che il sole si trovi sempre, o quasi, alle nostre spalle.
In genere vengono orientati verso nord/nord-est. (foto I).
è quella della costruzione “materiale” del capanno.
- capanno fisso
se abbiamo intenzione di utilizzarlo per un periodo medio/lungo. - capanno mobile
se dobbiamo usarlo per pochi giorni al massimo.In entrambi i casi però deve essere smantellato dopo l’utilizzo per riportare l’ambiente allo stato originale.
EVITATE la costruzione del capanno
>durante la fase del corteggiamento
>durante la costruzione del nido
>soprattutto durante la cova delle uova!!
Se intendete effettuare l’osservazione in primavera-estate dovete cominciare la struttura alla fine dell’inverno e viceversa.
Per i capanni “veloci” è sufficiente costruire solo la struttura portante, da ricoprire poi con reti e/o teli mimetici.
La rete mimetica è strumento ottimale perché offre una buona visuale e “spezza” la vostra immagine rendendovi invisibili agli animali. Ma dovete rimanere fermi ed evitare di porvi in controluce, altrimenti sarete scorti.
! Importantissimo !
eticamente esemplare, è evitare sempre di costruire un capanno nei pressi di un nido.
L’attesa, poi …
Verrebbe da pensare… chissà se passerà mai il tempo all’interno di uno spazio così piccolo ed angusto, senza far niente aspettando quando e se, e sottolineo se, l’animale che vogliamo osservare arriverà.
A volte è dura; specie nelle ore centrali della giornata ci sono lunghe pause, perché l’alba ed il tramonto sono i momenti migliori per fotografare e, viste le abitudini degli animali in genere, per osservare la natura.
Ma la speranza di vedere o sentire da un momento all’altro ciò che desideriamo, ci rende più dolce e magica l’attesa.
Quando poi da dietro un masso, un albero, un cespuglio, un gruppo di canne o dopo l’ansa di un fiume si vede spuntare quello che da tanto stavamo aspettando. Beh, allora il momento magico è arrivato!
Tratterrete il respiro pur di non spaventare l’animale per paura di vederlo andar subito via dopo tantissima attesa, ma poi, superata l’emozione per la magia della scoperta riuscirete a rilassarvi sino a diventare un tutt’uno con quello che vi circonda.
E’ una sensazione fantastica, assistere dall’interno ad un evento speciale e contemporaneamente naturale e normale della vita di un animale selvatico in libertà.
Vi assicuro che se sarete bravi a non far insospettire l’animale, farlo spaventare o altro, consentendogli di comportarsi nel modo a lui più naturale, lo potrete osservare in tutti i suoi atteggiamenti ed abitudini a poche decine di centimetri da voi.
Le ore volano e alla fine della giornata, quando devi uscire dal capanno, sei stanco, a volte distrutto ma sicuramente soddisfatto e felice di aver condiviso con la natura tutte quelle ore. Uno spettacolo riservato solo a coloro che hanno la sensibilità per contemplarlo.
Ah dimenticavo alla fine di tutto questo “mare” di emozioni potrai anche scattare le foto, atto finale di un viaggio cominciato per vivere una avventura all’interno della natura.
Se farete tutto questo con il cuore e con amore verso la natura in generale e verso 1’animale che volete osservare, ogni vostra immagine racconterà da sola tutta la sua storia.
E ciò che più conta, rimarrà indelebile dentro di voi anche se, come sta accadendo a me in questo momento, non sarete mai in grado di raccontarlo bene con le parole.
L’osservazione
12-16 ore, o anche piu, chiusi in un metro quadrato, quando va bene, a “tentare”.
A un neofita, il capanno può sembrare una “pazzia”.
Probabilmente ha ragione, ma NON SA QUELLO CHE SI PERDE!
Il capanno, quando è fatto bene, ti permette di essere parte integrante dell’habitat.
Dopo un periodo medio/lungo di “ambientamento”, infatti gli animali che frequentano quella zona accettano la nuova struttura considerandola inoffensiva.
Sei spettatore e protagonista di tutte quelle emozioni che solo un animale selvatico libero nel suo ambiente naturale può trasmetterti.
Potrai cogliere le tecniche che l’animale adotta per procurarsi il cibo (foto nº I), i suoi sguardi attenti per sfuggire ad un predatore.
Ricordo, una volta, l’atteggiamento di una Garzetta che, intenta a mangiare nel suo specchio d’acqua, si rizzava diritta ogni qual volta passava sopra di lei un Falco di Palude, ed io mi accorgevo osservandola che il Falco era in zona.
Quando hai un contatto diretto riesci a “gustare” ogni momento, ogni sfumatura:
- i movimenti per avvicinare o conquistare una compagna
- quelli per allontanare un rivale ad un intruso dal suo territorio
- la cura e le attenzioni verso i suoi piccoli e cosi via.
Ma non basta: le emozioni non arrivano solo dagli stimoli visivi, ma anche da quello che ascoltiamo intorno a noi. Richiami, urla, silenzio, il vento tra le canne e tutto quello che ci aiuta a decifrare e percepire ciò che sta accadendo intorno a noi anche senza che possiamo vederlo.
Una volta…
…un Pollo Sultano si era fermato nel canneto a meno di un metro dal mio capanno, non riuscivo a vederlo, sia perché era di lato rispetto al capanno sia perché il canneto era troppo fitto in quel tratto, però lo sentivo benissimo e riuscivo a decifrare ogni suo comportamento dai rumori che mi giungevano chiari.
Sarà rimasto li almeno un paio d’ore prima di uscire allo scoperto, eppure anche senza stimoli visivi, mi sono volate via in un attimo senza accorgermene.
Con il tempo e l’esperienza la sensibilità si affina tanto da riuscire a percepire anche il minimo rumore o spostamento, diventando utile a darci un’informazione sul comportamento dell’animale che stiamo osservando.
Un consiglio
è fondamentale, per utilizzare al meglio il capanno e per dare il minor fastidio possibile all’animale ENTRARE nel capanno prima dell’alba ed USCIRNE dopo il tramonto.
Consigli
per fotografare un animale
- studiare attentamente le sue abitudini, ricercando informazioni e leggendo tutto quello che è possibile sull’animale che desideriamo osservare.
Un buon fotografo della natura deve essere prima di tutto un ottimo naturalista. - evitare la costruzione del capanno durante:
-la fase del corteggiamento
-della costruzione del nido
-durante la cova delle uova !!!
Inoltre se si intende effettuare l’osservazione in primavera-estate si deve COMINCIARE la struttura alla fine dell’inverno e viceversa. - non costruire mai un capanno nei pressi di un nido
- osservazioni ed esperienze precedenti possono risultare molto utili ed eventualmente accorciare i tempi. Le informazioni ricavate da queste osservazioni, potranno essere la base da cui partire per scegliere la giusta ubicazione del capanno
- per utilizzare al meglio il capanno e per dare il minor fastidio possibile all’animale è fondamentale ENTRARE nel capanno prima dell’alba ed USCIRNE dopo il tramonto.
Vi assicuro che se tutto questo lo farete con il cuore e con amore verso la natura in generale e verso 1’animale che volete osservare ogni vostra immagine racconterà da sola tutta la sua storia.