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SECCA DEL DIAVOLO  
Escursione tratta da: Guida alle coste e alle immersioni della Sardegna. 
Autori: G. Dore, S. Colomo
Edizione: Edizioni di Sardegna 

  • Difficoltà: medio/alta

  • Profondità max: 35 metri

  • Corrente: sempre presente – occasionalmente molto forte

  • Ridosso: possibile solo con mare calmo e poco vento; è opportuno avere almeno 40 metri di cima per l’ancora

  • Foto e video: buona per campi lunghi

     

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Circa un miglio ad ovest di Capo Testa, il fondale si solleva in un estesa secca, con cappello a 7 metri.

Il massiccio è composto da ciclopici massi di granito accatastati sul substrato, che creano anfratti e gallerie molto ampie. Anche se la secca è tutta molto interessante, la parte migliore è a libeccio.

Si inizia a vedere molto pesce intorno ai 20 metri di profondità. Oltre alla moltitudine di piccoli pinnuti che gironzola senza meta apparente, le profonde tane ospitano saraghi, corvine, fustelle e cernie, non grandi ma numerose.

Già dai -27 metri, i massi sono ornati dai ventagli delle gorgonie rosse, che sono molto frequenti in questo tratto di costa.

La sua posizione al largo della costa, e la presenza quasi continua di correnti sostenute, rendono la secca territorio di caccia ideale per ricciole, palamite e dentici, che si fanno ammirare quasi sempre. Occhio, quindi, all’orizzonte subacqueo.

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