Il dettaglio dell’escursione
5 GIORNI IN CANOA vai alla scheda operatore
1° giorno canoa: Capo Pecora – Scivu
Escursione da Capo Pecora a Scivu. Entusiasmante escursione immersi nella bellezza di questa costa con i suoi affioramenti granitici interrotti dall’unico esempio di deserto sabbioso costiero del mediterraneo la spiaggia di “Scivu”, dalle imponenti formazioni
dunali (alte fino a 100 mt slm) popolato da una ricca vegetazione come ginepri, lentisco, ginestra ed euforbia; non che una fauna unica nel mediterraneo come la tartaruga marina Caretta caretta, volpi, pernici sarde, corvi imperiali e cervi sardi, in alcuni periodi
dell’anno questo tratto di mare si popola di pesci predatori come ricciole, dentici e tonni; molto praticata la pesca a traina.
2° giorno Trekking: Perda Niedda – Rio Oridda
Il percorso che vi proponiamo in questa giornata di trekking non eccessivamente lungo è adatto a tutti e vi regalerà una giornata immersi in una delle zone più nascoste ed affascinanti
dell’Iglesiente, apprezzata per la varietà di aspetti paesaggistici, naturalistici e minerari.
Dall’antica miniera di “Perda Niedda” (oggi interessata da un importante piano di ripristino ambientale) nata nel 1854 sotto la gestione di una società francese capace di valorizzare
i giacimenti di magnetite, limonite ed ematite, inizia il nostro trekking che seguendo la sterrata principale ci conduce subito su una radura granitica dove con lo sguardo potremo
spaziare dalle vicine cime di San Michele e Campu Spina sul Massiccio del Marganai a quelle del Monte Lisone in territorio di Fluminimaggiore e del Linas in territorio di Gonnsfanadiga.
Proseguendo su una vasta zona di macchia mediterranea che dopo pochi tornanti diventa bosco, ci affacceremo nella radura della piana di Oridda solcata dall’omonimo torrente che arrivando da Nord scorre parallelo alla bastionata granitica di Muru Mannu, da qui su un buon sentiero si prosegue sotto la punta di Genna Xirras costeggiando il Rio Oridda che presto si nasconderà nelle strette pareti dell’orrido di Piscina Irgas.
Dal bordo di un panoramico altopiano, ammireremo le piscine che alimentano i tre salti d’acqua che, culminano nell’omonima cascata di Piscina Irgas (alta 45 mt.) nelle cui pozze d’acqua limpida e fresca ci si potrà rinfrescare.
A richiesta si organizza il percorso lungo il torrente con le calate in corda dalle cascate.
3° giorno: Miniere
Galleria Porto Flavia
Opera portuale di ingegneria mineraria unica al mondo realizzata nel 1924 dall’ing. Cesare Vecelli che dedicò la struttura alla sua primo genita Flavia.
La galleria nacque con lo scopo di caricare il minerale di piombo e zinco estratto dalle vicine miniere di Nebida e Masua direttamente nelle navi mercantili. L’opera è costituita da due gallerie sovrapposte collegate da 9 silos scavati all’interno della per lo stoccaggio del materiale.
Il caricamento del minerale avveniva tramite un nastro trasportatore che si affacciava dalla torre ad un’altezza di 16 mt slm. Sotto ancorate su fondali di 25 mt attendevano le navi da carico con le stive aperte. Si scelse questa particolare posizione sulla costa, poiché era riparata dallo scoglio di Pan di Zucchero dal vento di maestrale. Il 1968 fu l’anno dell’ultimo carico.
Museo delle macchine da miniera
Il 1850 è una data particolare per la storia mineraria dell’Iglesiente, poiché segna l’inizio della diffusione di mezzi meccanici evoluti che hanno agevolato il duro lavoro di estrazione. Con oltre 70 macchine da lavoro, trasporto, perforazione e scavo, il museo delle macchine da miniera vi renderà attivamente partecipi di quella che è stata la storia, l’evoluzione di un lavoro che ha segnato la storia dell’iglesiente.
Museo dell’arte mineraria
La scuola mineraria nasce nel 1871.Il 1911 è un anno di svolta in fatti il 13 dicembre fu costruito un nuovo edificio sotto gli auspici dell’ing. Giorgio Asproni ma soprattutto grazie ad un suo prestito di 100.000 lire.
La scuola rese in poco tempo funzionanti tutti i laboratori necessari alle esercitazioni che si accompagnavano alle materie di insegnamento. Nell’aprile del 1934 ebbe inizio una campagna di scavi sotterranei durante la quale gli studenti si esercitavano nel corso dell’anno scolastico.
A partire dal 1998 grazie al lavoro dell’associazione periti industriali minerari, nasce nei sotterranei dell’ist. minerario il museo dell’arte mineraria; importante raccolta di fotografie attrezzature e macchine da laboratorio, modellini e plastici in scala che hanno fatto la storia dell’arte mineraria.
4° giorno: canoa & trekking
Canoa
Sarà una pagaiata facile ed entusiasmante, navigando sotto costa andremo a vedere Porto Flavia dal mare. Dopo il periplo del maestoso scoglio di Pan di Zucchero, ci dirigiamo verso il soffione un cavità al livello del mare visitabile a nuoto per poter ammirare al suo interno una camera di calcare bianco.
Si prosegue per attraversare l’incantevole Grotta Sardegna. La particolare conformazione della costa ci segnala l’arrivo a Canal Grande, una delle maggiori stazioni fossilifere cambriche del mediterraneo, dove è possibile ancora trovare tra gli altri i fossili delle trilobiti.
Trekking
Il rientro da Canal Grande lungo il sentiero panoramico sarà altrettanto entusiasmante. Immersi nel fitto dei ginepri secolari, lavorati dal forte vento di maestrale, si possono incontrare lungo le falesie ricche di anfratti Gabbiani Reali, Cormorani dal Ciuffo, Falchi Pellegrini, Gheppi e Falchi della Regia.
Circondati da questa natura incontaminata arriviamo sopra le falesie del Monte Nai (meta di numerosi climbers), da dove potremo restare affascinati dai suggestivi faraglioni calcarei che si elevano dall’azzurro delle acque sino ad un’altezza di circa 130mt slm, dalle altissime falesie calcaree spesso solcate da filoni quarziferi e dalle pareti costituite dalle Puddinghe Ordoviciane, conglomerati dal particolare color vinaccia. Proseguendo il sentiero si arriva a Porto Flavia, meta finale.
Prima dell’imbarco è sempre prevista una breve spiegazione teorico-pratica (manovre, pagaiata e sicurezza), si consiglia di munirsi di scarpe per sbarcare sulle rocce (e scarpe da trekking per l’escursione “kanoa&trekking”), di portare una macchina fotografica usa e getta impermeabile e per chi vuole ammirare i meravigliosi fondali sono consigliate pinne e maschera.
5° giorno: Bike & Trekking. Villacidro – Muru Mannu
La nostra quinta giornata è dedicata ad una escursione mista di mtb e trekking. La diga di Villascema in territorio granitico, è la porta di ingresso della foresta demaniale di Monti Mannu.
Da qui su buona sterrata si parte in bike alla scoperta delle piacevoli e rilassanti carrarecce un tempo percorse da pastori, minatori e carbonai.
Costeggiando il Rio Leni e l’antica miniera metallifera, oggi sede della caserma della forestale di Cantina Ferraris, raggiungeremo un suggestivo tratto boscoso che ci accompagnerà nella valle dove, abbandonate le nostre bike affronteremo un piacevole trekking.
Raggiungeremo così la cascata di Muru Mannu dall’omonimo rio, che con il suo salto di 70 mt vanta il titolo di cascata più alta della Sardegna, racchiusa in un romantico anfiteatro granitico.