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IL PANE

Il pane è l’elemento base della cucina tradizionale barbaricina.

Un tempo i pastori stavano fra i monti, lontani da casa, per molto tempo e avevano bisogno di un pane resistente, che non si deteriorasse e fosse buono anche dopo tanti giorni.

Questa necessità ha imposto un tipo di pane secco e sottile, sos continetales (i continentali) lo chiamano carta da musica, noi corrias o pane carasau.

Un’altra tipologia è su pane e fresa caratterizzato da pani formati da due strati arrotolati uno sottile (tipo corrias) e uno grosso. La parte grossa veniva, e viene ancora oggi, bagnata con l’acqua per ammorbidirla, si ottiene così un pane che bene si accompagna con i salumi, i formaggi, le carni.

Ma il pane e fresa può facilmente trasformarsi in primo piatto: se viene bagnato nel brodo di pecora o in acqua salata e viene condito con sugo di carne e formaggio pecorino grattugiato si ottiene su pane frattau. Spesso viene servito con un uovo in camicia posto a coronamento della pietanza.

Quando si fa il pane, durante l’infornata, venivano cotte anche sas costeddas, un pane di semola non biscottato, su cohone hun fozza (pane con foglia), ottenuto con l’impasto di patate farina e acqua e avvolto per la cottura con una foglia di cavolo, su pane hun gherdas, ottenuto mischiando ad un impasto tipo focaccia, grasso di maiale rosolato.
La pesantezza dei tipi descritti risponde alla necessità di una alimentazione che in montagna non poteva fare a meno dei grassi.

foto: pane carasau