BAGAGLI NO PROBLEM
di Vittorio Serra
Il peso maggiore
Il punto dove piazzare il peso maggiore è dentro il triangolo centrale del telaio che infatti farà da supporto ad un capiente gavone i cui lati saranno i tubi stessi del triangolo.
All’interno del triangolo centrale del telaio, quindi, posizioneremo un pannello in materiale rigido, ad esempio un lamierino da 1 mm. di alluminio, oppure in kevlar o carbonio se si è in vena di sofisticazioni.
Lo spessore di questo pannello potrà variare a seconda della bicicletta e del peso del gavone che intendiamo fargli sopportare.
Attenti però, ci sono delle misure da rispettare:
- la luce di passaggio di rotazione delle pedivelle (da valutare considerando il gavone a pieno carico e quindi rigonfiato ai fianchi)
- rotazione globale delle gambe
Sulla parte anteriore, meno vincolata dai volumi, possiamo sistemare una sacca. La larghezza minima dello scheletro portante è quella standard di 8-10 cm.
La sacca può essere realizzata in vari materiali, dal kevlar delle vek alla pelle scamosciata.
L’importante è che prevediate una capiente apertura, una cerniera che corra lungo tutto il bordo di chiusura e per i tre quarti in quello laterale a scendere.
Come ancorare i gavoni
Il sistema di ancoraggio al telaio è molto semplice: utilizzeremo i fori dei porta borraccia.
Sul tubo centrale si metteranno delle stringhe da elettricista passanti ( ne basta una. ) che bloccheranno la sacca superiormente.
Utilizzeremo il tubo centrale anche per disporre i materiali leggeri ma ingombranti, come i capi d’abbigliamento, che comunque devono essere utilizzati e riposti rapidamente. Faremo passare sul bordo superiore del gavone due cinghie, una anteriore e una posteriore, tirate e bloccate con il velcro che serviranno per posizionare al meglio il bagaglio. Possiamo anche metterci le stecche della tenda, leggerissime ma lunghe 50 cm circa.
Con questi semplici accorgimenti la bicicletta inizia ad essere un buon mezzo anche per affrontare gli itinerari più difficili.
Come sfruttare al meglio l’avantreno (manubrio e forcella)
- La forcella deve essere adeguatamente ammortizzata; senza questo accorgimento, rischiate di spaccare tutto alla prima sterrata affrontata a più di 20 km/h.
- Il portapacchi, in alluminio, lo vincoliamo al perno della ruota inferiormente e all’archetto della forcella superiormente (per essere solidale all’escursione della sospensione).
- Serve poi una borsa di medie dimensioni da vincolare al manubrio. Ma attenti, tenete conto del fine corsa della ruota quando la sospensione va “a pacco” e cioè spesso se andrete a fare i giretti che prediligo.
Il totale del peso che dovrà gravare sull’avantreno, portapacchi e borsa al manubrio, si deve aggirare tra i 2 e i 2,5 kg. Pena compromettere la stabilità della bici che comincerà a innescare malsane traiettorie: vi sembrerà di tenere per le mani un anguilla.
Il punto è comunque utilissimo per la roba ingombrante, come un sacco a pelo o per le parti che anche messe all’aria non patiscono danni.
Sul manubrio troveranno alloggio nell’ordine:
- specchietto retrovisore specifico,(utile anche per farvi la barba)
- impianto alogeno di illuminazione (link)
- ciclocomputer
- un clacson (con la batteria a 6 volt dei fari, potreste azionarne uno da camion)
Parte posteriore della bici
Volete mettere il tradizionale portapacchi? Bene, ma tenete presente che qui botte e vibrazioni si sentono di più. Occhio non vede, cuore non duole, ma è meglio riporci materiali non indispensabili o di poco costo. Personalmente, valutando sul campo svariate soluzioni, la migliore consiste nel poter modificare in poco tempo la disposizione di ciò che ci portiamo dietro. Quindi:
- Se andiamo in asfalto in assenza di scossoni o in salita (parlo di lunghe salite) dove la velocità è ridotta non c’è nessun problema a sovraccaricare il portapacchi posteriore.
- Su strade veloci e in discesa conviene scaricare qualcosa da mettere in uno zainetto da trekking che ci porteremo in spalla. Lo zaino, che ci darebbe estremo disagio in salita, dove si suda, non si rivela altrettanto fastidioso sul veloce, e rappresenta indubbiamente il male minore.
Lo zainetto, che in un viaggio torna sempre utile per tante cose, quando non utilizzato direttamente deve essere riposto sul portapacchi posteriore, facente funzione di borsa.